Sanità, a Treviso 11,5 milioni ai privati per abbattere le liste d’attesa

L'Ulss 2 Treviso ha investito 11,5 milioni di euro nel 2024 per abbattere le liste d’attesa, coinvolgendo strutture private accreditate e liberi professionisti. Aumentano le prestazioni richieste: +17% rispetto all’anno precedente

Valentina Calzavara
Marialuisa Ferramosca e Francesco Benazzi
Marialuisa Ferramosca e Francesco Benazzi

Spazio ai bilanci di fine d’anno. L’azienda sanitaria trevigiana conclude il 2024 certificando un investimento di 11,5 milioni di euro destinati in particolare a una ventina di strutture private accreditate e a incarichi di liberi professionisti per l’abbattimento delle liste d’attesa negli ultimi dodici mesi.

A tanto ammonta il valore del piano operativo aziendale, redatto dall’Ulss 2 per ridurre le criticità legate alla tempistica per ottenere visite ed esami in “galleggiamento”, frutto dell’emergenza Covid e della cronica carenza di personale medico.

Oculistica, dermatologia, otorinolaringoiatria e diagnostica per immagini per aree maggiormente sotto pressione. Di fatto si tratta di un milione al mese per abbattere le lungaggini delle liste d’attesa.

I centri coinvolti 

Nel dettaglio, le strutture private accreditate per l’assistenza specialistica ambulatoriale coinvolte nell’operazione di ammortamento e i budget assegnati sono stati i seguenti, presenti nell’elenco diffuso dalla stessa azienda sanitaria trevigiana: ospedale San Camillo (731 mila euro); Centro Diagnostico Castellano Srl (1,2 milioni); poliambulatorio A.

Locarno Srl di Montebelluna (766 mila euro); Blue Medical Center Srl (219 mila euro); Centro di Radiologia Srl (655 mila euro); casa di cura Giovanni XXIII di Monastier (1,9 milioni di euro); Romano Medica Srl sedi di Mogliano (843 mila euro) e Asolo (96 mila euro); G.V.D.R. Srl poliambulatorio Marca Trevigiana (1,1 milioni di euro); Centro di Fisiokinesiterapia Srl sedi di Treviso (6 mila euro) e Unimedica di Mogliano (6 mila euro); Codess Sanità Srl (533 euro); Salute & Cultura Srl (78 mila euro); Centro Medico di Fisioterapia Srl (486 mila euro); Castel Monte onlus (5 mila euro); Istituti di Soggiorno per Anziani IPAB San Gregorio – Poliambulatorio Valdo Salute (3 mila euro) e il Centro Medico San Biagio Srl (78 mila euro). A queste si aggiunge l’Oras di Motta di Livenza Spa al quale sono stati assegnati 675 mila euro.

La tabella di marcia 

Nel corso del primo semestre del 2024 buona parte degli sforzi è stata dedicata ad alleggerire le prestazioni traccianti e non traccianti con le classi di priorità D (da erogare entro 30 giorni) e P (da fare entro 90 giorni). Quindi la Regione ha stanziato altri 1,5 milioni di euro per accelerare il passo andando ad acquistare dal privato accreditato.

Quindi il secondo semestre dell’anno è stato riservato al residuo delle liste d’attesa e delle liste pre-appuntamento.

Ma, allo stesso tempo, preoccupa per la tenuta del sistema l’aumento esponenziale della domanda di prestazioni in costante ascesa: più 17% quest’anno, con un ritmo di 63mila prestazioni in più che l’Ulss 2 si trova a gestire settimanalmente.

Il dg Benazzi

«A livello Veneto avevamo più prestazioni galleggianti di tutti gli altri, ma siamo riusciti ad abbatterle grazie all’impegno dei nostri professionisti, all’acquisto di prestazioni dal privato accreditato e anche attraverso la riorganizzazione delle nostre agende» ha sintetizzato soddisfatto il direttore generale dell’azienda ospedaliera trevigiana, Francesco Benazzi durante il bilancio di metà anno.

A completare il quadro andrebbe inoltre inserito il dato di chi ha rinunciato alla prenotazione, nell’attesa di essere richiamato, perché nel frattempo ha trovato risposta altrove o vi ha rinunciato, un fenomeno che coinvolge tra il 15% e il 20% dell’utenza, «ma con una tendenza alla diminuzione», rileva l’Ulss 2 della Marca Trevigiana.

Oltre all’arretrato, a livello generale l’azienda ospedaliera si è trovata a fare i conti con un fenomeno nuovo: una media di 63 mila prenotazioni di visite ed esami in più a settimana per un totale di oltre 560 mila prestazioni in surplus da gestire rispetto alla media storica.

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