A Treviso 40 milioni alla sanità privata convenzionata per interventi e riabilitazione: «Un aiuto all’attività del pubblico»

Fissato il budget per le strutture convenzionate, il dg dell’Ulss 2 Benazzi: «Nessuna privatizzazione, solo una collaborazione proficua»

Valentina Calzavara
Quaranta milioni alla sanità privata di Treviso e provincia per inteventi e riabilitazione
Quaranta milioni alla sanità privata di Treviso e provincia per inteventi e riabilitazione

Oltre 40 milioni di euro di spesa destinati, quest’anno, alle strutture private accreditate per sostenere la sanità pubblica della Marca negli interventi chirurgici e riabilitativi che richiedono un ricovero del paziente.

Ed è solo una parte - non la più consistente - dei 229 milioni destinati alla collaborazione con il privato, all’interno di un bilancio che vale 1,8 miliardi di euro alla voce “costi della produzione”.

«La presenza del privato accreditato nel territorio aziendale si conferma forte, pari al 14,6% degli interventi nel 2024, superiore ad una media regionale di erogazione pari al 4,7%, relativa al 2023». È quanto certifica l’ultimo Piano integrato di attività e organizzazione (Piao) dell’Ulss 2.

I maggiori destinatari

«Il tasso riportato riguarda solamente la parte interventistica e riabilitativa con ricovero, nella quale sono coinvolte le strutture private accreditate: Oras di Motta, San Camillo di Treviso e Casa di cura Giovanni XXIII di Monastier» precisa il direttore generale dell’Ulss di Marca, Francesco Benazzi, «ma quel 14,7% non è il dato più elevato a livello regionale».

La collaborazione

Gli interventi che vengono affidati a queste strutture riguardano soprattutto alcune specialità: chirurgia generale, ortopedia, urologia e attività riabilitativa per un valore complessivo di 40,5 milioni di euro, appunto.

«La collaborazione tra privato accreditato e pubblico non è la privatizzazione del servizio sanitario nazionale, ma significa un privato collaborante che condivide una progettualità che può essere valutata, verificata e rimodulata in base ai risultati operativi e ai bisogni di salute» ha puntualizzato più volte la direzione ospedaliera.

Suddivisione dei servizi

In aggiunta alla spesa per le sedute operatorie e riabilitative, l’azienda sanitaria trevigiana nel corso del 2024 ha acquistato dal privato 25,6 milioni per l’assistenza specialistica; 12 milioni di prestazioni di psichiatria residenziale e semiresidenziale; 10,6 milioni per l’assistenza riabilitativa; 3,7 milioni per l’assistenza integrativa.

Si aggiungono 16,3 milioni per consulenze, collaborazioni, interinali per prestazioni di lavoro sanitarie e sociosanitarie; 5 milioni per l’assistenza protesica.

La parte più corposa riguarda i 74,6 milioni di euro andati per coprire le spese legate all’assistenza delle fasce più fragili con la residenzialità di anziani e disabili, centri diurni e hospice. Mentre l’attività in libera professione intramoenia vale 15,7 milioni e se ne spendono altri 14,2 per il trasporto sanitario affidato ad aziende terze.

Abbattimento delle liste d’attesa

Merita un capitolo a sé l’investimento da 11,5 milioni di euro destinati a una ventina di strutture private accreditate e a incarichi di liberi professionisti per l’abbattimento delle liste d’attesa nell’anno appena trascorso. Oculistica, dermatologia, otorinolaringoiatria e diagnostica per immagini, le specialità più coinvolte.

L’elenco completo

Nel dettaglio, le strutture private accreditate per l’assistenza specialistica ambulatoriale coinvolte nell’operazione di ammortamento, con i relativi budget assegnati per l’anno in corso dall’azienda sanitaria trevigiana, sono state le seguenti: ospedale San Camillo (731 mila euro); Centro Diagnostico Castellano Srl (1,2 milioni); poliambulatorio A. Locarno Srl di Montebelluna (766 mila euro); Blue Medical Center Srl (219 mila euro); Centro di Radiologia Srl (655 mila euro); casa di cura Giovanni XXIII di Monastier (1,9 milioni di euro); Romano Medica Srl sedi di Mogliano (843 mila euro) e Asolo (96 mila euro); G.V.D.R. Srl poliambulatorio Marca Trevigiana (1,1 milioni di euro); Centro di Fisiokinesiterapia Srl sedi di Treviso (6 mila euro) e Unimedica di Mogliano (6 mila euro); Codess Sanità Srl (533 euro); Salute & Cultura Srl (78 mila euro); Centro Medico di Fisioterapia Srl (486 mila euro); Castel Monte onlus (5 mila euro); Istituti di Soggiorno per Anziani IPAB San Gregorio – Poliambulatorio Valdo Salute (3 mila euro) e il Centro Medico San Biagio Srl (78 mila euro).

A queste si aggiunge l’Oras di Motta di Livenza Spa, centro riabilitativo al quale sono stati assegnati 675 mila euro.

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