Treviso, ricostruzione delle Stefanini: confermata la fine dei lavori per Natale 2025

Sopralluogo del sindaco Conte e dell’assessore Zampese. Il cantiere ha un ritardo di un anno e mezzo rispetto alla tabella di marcia originaria

Mattia Toffoletto

La tempistica non cambia: la fine lavori per la ricostruzione delle Stefanini rimane Natale 2025.

«Al massimo, se sarà necessario, si faranno le certificazioni a cavallo fra vecchio e nuovo anno. E se rimangono delle necessità esterne, che non inficino con la didattica, si provvederà con l'anno nuovo. Ma l'impegno è terminare per Natale, sperando nel meteo clemente», mette nero su bianco Sandro Zampese, assessore comunale ai Lavori Pubblici.

Ad aprile arriverà una squadra in più di sei operai per completare la palestra, che sarà la prima parte della scuola ad essere completata. Oggi martedì 25 marzo, nel corso della visita al cantiere sul sito in viale Terza Armata, è stato confermato il cronoprogramma legato al plesso di viale Terza Armata: durante le prossime vacanze natalizie si effettuerà il trasloco delle medie dall'attuale sede provvisoria all'ex Turazza al sito storico a ridosso delle mura, in modo che gli alunni (circa 500; si sale a 700 persone con docenti e Ata) possano tornarvi dopo l'Epifania 2026.

La ricostruzione della scuola - costo finale 8,9 milioni di euro (fra fondi Pnrr e del Comune, più attivazione contributo termico Gse) – ha un ritardo di un anno e mezzo rispetto alla tabella di marcia originaria (settembre 2024) per via dei problemi emersi in corso d'opera (aprile 2024), dopo la prima fase di demolizioni.

Cantiere Stefanini a Treviso: il punto con l'assessore Zampese

«Nelle vecchie Stefanini si è rilevata una pericolosità sismica e, direi pure statica», certifica l'assessore Zampese, «non c’erano armature di collegamento fra i vari livelli e certe lacune si potevano scoprire solo in fase di demolizione e non nei campionamenti non invasivi effettuati ai tempi in cui la scuola era ancora aperta. Il ritardo è legato a una scelta di sicurezza».

Concetto su cui torna il sindaco Mario Conte: «Il ritardo non è stato dettato da mancanza di impegno o per scelte sbagliate, solo in corso d'opera ci siamo potuti accorgere di alcune criticità strutturali. Sono orgoglioso della variante effettuata, abbiamo pensato ai nostri ragazzi».

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