Rapina a un ragazzo nel sottopasso di via Venier: individuato il quinto responsabile

La vittima, un ragazzo di 23 anni, quella sera si era trovato davanti a cinque persone che lo avevano accerchiato, picchiato e costretto a consegnare il suo iPhone X, il portafoglio e un pacchetto di sigarette

Individuato e denunciato il quinto responsabile della rapina nel sottopasso di via Venier
Individuato e denunciato il quinto responsabile della rapina nel sottopasso di via Venier

La Polizia di Stato ha fatto un altro passo avanti nella vicenda della rapina aggravata avvenuta il 5 febbraio 2023 nel sottopasso ferroviario di Via Venier, a Treviso. Questa volta è stato denunciato un giovane classe 2005, che all’epoca dei fatti era minorenne, ritenuto corresponsabile dell’episodio.

La vittima, un ragazzo di 23 anni, quella sera si era trovato davanti a cinque persone che lo avevano accerchiato, picchiato e costretto a consegnare il suo iPhone X, il portafoglio e un pacchetto di sigarette. Non si erano limitati a rubare: lo avevano obbligato a disconnettere il telefono dal proprio account iCloud per impedirne la localizzazione e a fornire il PIN per sbloccarlo.

Nonostante il momento drammatico, il giovane era riuscito a sfruttare un attimo di distrazione del gruppo per scappare e rifugiarsi in un negozio poco distante. Lì aveva trovato aiuto e aveva sporto denuncia poco dopo.

Le indagini

Da quel momento, la Squadra Mobile della Polizia, sotto la guida della Procura della Repubblica di Treviso e della Procura per i Minorenni di Venezia, ha condotto un’indagine complessa e approfondita. I risultati non sono tardati ad arrivare: prima sono stati individuati e denunciati quattro giovani, di età compresa tra i 20 e i 25 anni. Ora, con la denuncia del quinto presunto responsabile, il cerchio si è chiuso.

Un caso preoccupante

Questo episodio ha suscitato molta preoccupazione per la sua gravità, ma il lavoro delle forze dell’ordine ha portato all’identificazione di tutti i presunti colpevoli. Tuttavia, è importante ricordare che il procedimento penale è ancora in corso, e la colpevolezza degli accusati dovrà essere accertata con sentenza definitiva.

Un caso che dimostra l’efficacia del coordinamento tra le autorità e l’impegno nel garantire giustizia per episodi di questo tipo.

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