Diciottenne accerchiato e rapinato in pieno centro a Treviso. Arrestato il bullo
Aggressione in piazza Pio X, via le cuffiette. La vittima: «A Treviso funziona così, inutile opporsi». I carabinieri fermano il responsabile: è un 15enne
«Ero in piazza Pio X ad aspettare l’autobus e tre ragazzi sono venuti verso di me e la mia amica. Mi hanno strattonato, volevano trascinarmi via. Io gli ho chiesto cosa volevano, bisogna fare quello che vogliono perché adesso a Treviso funziona così».
Christian Pizzato parla appena dopo che i carabinieri hanno fermato i suoi rapinatori, dopo che lui stesso li aveva rintracciati dietro la chiesa di San Martino grazie alla localizzazione delle cuffie che gli avevano rubato. Arrestato un 15enne già noto alle forze dell’ordine
È successo nella serata di mercoledì alle 19, in centro a Treviso, ancora una volta ragazzi che rapinano ragazzi. Ancora una volta l’intervento delle forze dell’ordine dopo che il fatto è avvenuto. Ancora una volta Treviso si scopre meno sicura del giorno precedente.
«Mi hanno preso le cuffie dalle tasche e volevano il portafoglio. Li ho lasciati fare. Poi mi hanno messo di nuovo le mani addosso. Volevano portarmi davanti a un bancomat per prelevare con la carta che avevo nel portafoglio, ma gli ho detto che era una prepagata e non avevo credito dentro. Allora mi hanno strattonato perché volevano una sigaretta. Non ce l’avevo. Quindi se ne sono andati, lasciandomi il telefono».
Rimasti soli, Christian Pizzato e la sua amica chiamano i carabinieri, si identificano, raccontano l’accaduto. I carabinieri gli dicono di andare al comando per fare denuncia, Christian chiama suo padre e mentre lo aspetta apre l’app di localizzazione delle cuffie. Intercetta i suoi rapinatori, sono nel parcheggio dietro la chiesa di San Martino, seduti.
I giovani corrono in via Roma, sanno che lì possono trovare il presidio di carabinieri e polizia, raccontano l’accaduto. Insieme raggiungono il punto esatto segnato nella mappa del telefonino. Trovano tre ragazzi seduti sui gradini fermi come se niente fosse. I carabinieri li fermano, corrispondono all’identikit rilasciato dalla vittima.
Li perquisiscono e trovano la refurtiva, li identificano e li fanno salire sul sedile posteriore della radiomobile. L’ennesima vittima della criminalità giovanile targata Treviso, ha mantenuto il sangue freddo. Cosa sarebbe successo se non ci fosse riuscito?
«Sul momento ho avuto paura, ansia soprattutto pensando a tutti gli eventi che si sono verificati in città nell’ultimo periodo». Poi Christian Pizzato si ferma, sorride e saluta in modo educato: «Devo andare in caserma per fare denuncia». Si troverà un’altra volta davanti ai suoi rapinatori.
Il minore arrestato, intanto, è stato condotto nella propria abitazione, dove rimarrà ristretto in “permanenza domiciliare” in attesa dell’udienza di convalida disposta dall’Autorità Giudiziaria minorile. I carabinieri proseguono le indagini per identificare i complici e chiarire ogni dettaglio della vicenda.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso