Inchiesta case popolari a Treviso, la Procura chiede di archiviare

Il procuratore Martani: chiesta l’archiviazione per tutti i reati e per tutti i 31 indagati. La soddisfazione del difensore dei dirigenti comunali: «Tutto fatto secondo le regole»

Ca' Sugana, sede del municipio di Treviso
Ca' Sugana, sede del municipio di Treviso

La Procura ha chiesto l’archiviazione dell'inchiesta sulle case popolari per tutti i reati e per tutti i 31 indagati. Nel corso delle indagini non sono emersi accordi corruttivi e la notizia di reato è stata giudicata dalla procura infondata.

Per abuso d'ufficio non si procede perché il reato è stato abrogato. Ora sta al gip disporre archiviazione.
Lo ha detto il procuratore di Treviso, Marco Martani.

«Notizia che accolgo con soddisfazione», spiega l’avvocato Fabrizio Santoro, difensore di Pivato, dirigente del settore casa e di altri dirigenti comunali, «Eravamo tranquilli perché sapevamo che era stato fatto tutto secondo le regole».

«La richiesta di archiviazione da parte della Procura di Treviso nell’ambito dell’inchiesta sull’assegnazione delle case popolari è una notizia tanto bella quanto attesa: i dirigenti e dipendenti del Comune di Treviso hanno sempre lavorato con la massima trasparenza, fra mille difficoltà e richieste anche pressanti», ha detto il sindaco Mario Conte, «Sono contento soprattutto dal punto di vista umano, perché l’incubo che hanno vissuto con le loro famiglie non lo auguro a nessuno: i nostri dipendenti hanno sempre lavorato con impegno e professionalità e le indagini non hanno fatto altro che confermarlo. L’auspicio è che le persone che hanno gettato fango sui nostri funzionari ora facciano i conti con la giustizia. Da parte nostra, prosegue l'impegno nell'aiutare le persone in difficoltà e contrastare con ogni mezzo le condotte di chi cerca di eludere le leggi per ottenere un alloggio senza averne i requisiti».

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