Un patto di amicizia con il Brasile per legare le due Treviso
Il sindaco del paese nello stato di Santa Catarina scrive a Mario Conte per rendere saldo il rapporto. I Trevisani nel Mondo: «Vogliamo puntare su scambi culturali, turistici, commerciali e industriali»

Il sindaco di Treviso scrive al sindaco di Treviso. Non è un caso di doppia personalità, semplicemente Luciano Miotelli, primo cittadino del Comune di Treviso, nello stato brasiliano di Santa Catarina - un paese di meno di 4 mila anime - ha firmato una richiesta indirizzata a Mario Conte, suo omologo in Italia.
A fare da ponte tra i due sindaci è Franco Conte, presidente dell’associazione internazionale Trevisani nel Mondo, che al momento è in visita nelle comunità trevisane nello Stato federato di Santa Catarina, nel sud del Brasile. Due comunità, due culture, due storie, ma un solo nome, Treviso, che risuona come un eco lontano, un richiamo alle origini, un simbolo di appartenenza.

La lettera del sindaco Miotelli è un messaggio di amicizia e collaborazione, un invito a rafforzare i legami tra le due città: «Il sindaco chiede che sia sottoscritto un patto di amicizia puntando su scambi di tipo culturale, artistico, turistico, commerciale, industriale e tecnologico», spiega Franco Conte. «L’unione delle nostre comunità - scrive Miotelli - deve essere celebrata attraverso i nostri vincoli di amicizia e unità, valorizzando le tradizioni della cultura italiana, in particolare la cultura veneta, preservando il patrimonio storico e culturale dei nostri antenati. Consapevoli che le nostre radici etniche, storiche e culturali sono fortemente legate a Treviso fin dai tempi in cui centinaia di famiglie emigrarono dall’Italia al Brasile, costruendo le loro case in queste terre e portando sogni di prosperità. Auspichiamo che questo atto possa servire per lo sviluppo di progetti futuri».
Franco Conte rientrerà nella Marca il 27 febbraio, poi chiederà un appuntamento a Mario Conte per consegnare la lettera. Un incontro epistolare che mostra la forza delle radici e il desiderio di mantenere vivo il legame tra le comunità trevisane nel mondo come testimonia anche il viaggio che sta facendo il presidente di Aitm e che proseguirà per altri 5 giorni di viaggio con visite ad altre comunità di origini trevisane, alla scoperta delle storie di chi ha lasciato la terra natia per cercare fortuna in un nuovo continente, portando con sé tradizioni, cultura e il nome della propria città: «C’è tanto colore in Brasile, non solo dal punto di vista atmosferico ma soprattutto umano - racconta - Qui buona parte delle persone ha ascendenze venete, per loro incontrare persone venete che rappresentano le istituzioni è motivo di soddisfazione. Ora sono in programma altri incontri, la gente si fa anche 300 o 400 km per raggiungerci».
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