Treviso, “Barchiamo” va all’asta: 140 euro per una barca elettrica
CASIER. Altro che Black Friday: con 140 euro, a Treviso, si diventa proprietari di una barca. Con 1.400 ci si aggiudica il pacchetto completo di dieci imbarcazioni. E con altri cinquemila, volendo, ci si porta a casa (si fa per dire) pure il pontile sul Sile completo di punti d’attracco. Sono le cifre della fine (ingloriosa) del progetto “Barchiamo”, che doveva portare il turismo su imbarcazioni elettriche lungo il corso del Sile ed è finito, invece, nelle aule di tribunale, a causa del pignoramento giudiziario dei beni dopo lo scioglimento della società. Certo, si tratta di imbarcazioni in stato di abbandono e, come scrive la perizia del tribunale, «cannibalizzate di alcuni accessori», ma sono già arrivate tre offerte alla società Aste 33, responsabile della vendita.
Un passo indietro: “Barchiamo” è, anzi era, il nome della società di Luigi Nani, trevigiano che avrebbe voluto accompagnare i turisti lungo il Sile a bordo di barche alimentate a batterie elettriche. Il progetto è naufragato in fretta, e Barchiamo è stata assorbita dalla genovese Wintent, finita in liquidazione. Mentre le barche affondano (dal 2016, di fatto, non vengono più utilizzate) e il pontile perde i pezzi, il Comune di Casier diffida il Tribunale fallimentare di Genova perché qualcuno metta in sicurezza le imbarcazioni. Luigi Nani, nel frattempo, inaugura un’altra società, la chiama Econavighiamo e ci riprova con un progetto simile, stavolta affittando barche elettriche in altre zone del Nord Italia. A Treviso invece entra in scena la sezione civile del Tribunale che mette in vendita all’asta quel che resta del progetto lungo il Sile, un quadro desolante di barche affondate e degrado più volte denunciato dai cittadini.
Si arriva così alla vendita all’asta dei due lotti di merce. Il primo, con le dieci imbarcazioni da noleggio, in evidente stato di abbandono e «cannibalizzate» appunto di tendalini, volanti, accessori di ogni genere. Prezzo: 1.400 euro per l’intero lotto (e il calcolo è semplice: sono 140 euro per barca), dopo che un primo tentativo di vendita a 2.000 euro, scaduto l’8 novembre, è andato deserto. Secondo lotto: il pontile, completo di punti d’attracco e stanza ufficio, ricovero strumenti e scala, anche questo «in evidente stato di abbandono, e bisognoso di importanti lavori di ristrutturazione», spiega l’avviso di vendita. Prezzo: 5.100 euro, ma ne costava 7.300 meno di un mese fa.
«Si tratta di barche elettriche abbandonate da molto tempo» spiega Andrea Massarotto, responsabile di Aste 33, «le batterie sono in molti casi inutilizzabili, ma comunque sono già arrivate offerte da parte di tre soggetti diversi. C’è tempo fino al 29 novembre per presentare l’offerta, con rilanci minimi di 50 euro per il lotto delle barche e 100 per tutto il pontile».
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