Via Roma, a Treviso task force contro le baby gang del centro

Presìdi con cani antidroga e militari dell’esercito nella zona calda della città. Venerdì sera altra rissa: cinque in caserma dei carabinieri

Rossana Santolin
Controlli della polizia contro le baby gang a Treviso
Controlli della polizia contro le baby gang a Treviso

«In vent’anni non ho mai visto una cosa del genere, la situazione è angosciante». A dirlo è un autista Mom, appena sceso per il cambio turno alla pensilina dell’autobus di via Roma, anche ieri epicentro di un sabato di controlli a tappeto. Il quadrante caldo, sotto la lente di una task force che comprende carabinieri, polizia di Stato, polizia locale e militari dell’esercito, si estende dalla stazione dei treni a piazza Borsa.

Unità cinofile e task force in azione

Ieri in azione c’erano anche le unità cinofile. Un poliziotto con il cane antidroga ha percorso avanti e indietro il marciapiede di via Roma. Nel frattempo, gruppi di agenti in divisa, militari e vigili urbani piantonavano l’ingresso del vicolo lungo il Sile. È un via vai continuo di gruppi di ragazzi, accomunati da un abbigliamento simile: bomber Supply, jeans a vita bassa e cinture vistose.

Chi parla italiano – pochissimi – lo fa spesso con accento straniero. Alcuni di loro sono stati fermati dagli agenti e accompagnati al furgone della polizia davanti alla palla. A poca distanza, lampeggiavano le luci blu delle volanti dei carabinieri. «È successo qualcosa?» ha chiesto una coppia di turisti, sorpresa dal dispiegamento di forze. La questura definisce l’operazione “Servizio anti intemperanza giovanile interforze”, un rituale che si ripete ogni sabato. «Bene così», ha commentato una coppia di trevigiani. «Di questi controlli dovrebbero essercene il triplo».

Presidi nelle zone calde di Treviso

Presidi fissi sono stati osservati alla stazione degli autobus Mom, sorvegliata da una camionetta dei militari, e oltre ponte San Martino, dove era parcheggiata un’altra volante della polizia. In via Zorzetto, davanti al supermercato Pam, erano presenti quattro mezzi, compreso il furgone con i cani antidroga.

Gruppetti di ragazzi e ragazze entravano ed uscivano dal supermercato con liquori, dolci e bevande energetiche. Proprio qui era stata acquistata la bottiglia usata per sferrare il fendente che ha ucciso Francesco Favaretto. Il 22enne di San Liberale e i suoi carnefici erano volti noti al personale del supermercato sotto i portici.

Risse e richieste di maggiore sicurezza

Venerdì sera, in via Roma, si è verificata l’ultima rissa: cinque ragazzi egiziani, tra i 18 e i 22 anni, sono stati identificati e portati in caserma dai carabinieri. Erano ubriachi, ma fortunatamente nessuno si è fatto male. A seguito dell’episodio, i tassisti che operano nella zona hanno rinnovato la richiesta di un presidio fisso, attivo 24 ore su 24, una misura richiesta anche dagli esercenti di via Roma.

Una città con due volti

Treviso mostra due anime contrapposte: da un lato le vetrine scintillanti del centro e il volto tranquillo di una città d’arte; dall’altro, una realtà giovanile dove, tra un sorso di Malibù e una dose di ketamina, non è raro assistere a episodi di violenza. Le autorità, con i controlli interforze, puntano a ripristinare sicurezza e ordine pubblico in una città sempre più sotto pressione.

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