Treviso, tre arresti per il tentato omicidio di via Castelmenardo: tra loro un ragazzino di 14 anni
L’episodio risale al 12 dicembre, quando un 22enne è stato brutalmente aggredito da un gruppo di dieci persone, sei delle quali minorenni. Secondo le indagini, l’obiettivo del branco era sottrarre alla vittima una quantità di hashish in suo possesso
La Polizia di Stato ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di giovani ritenuti gravemente indiziati per il tentato omicidio avvenuto in Via Castelmenardo. Si tratta di un minore di 15 anni e due ragazzi maggiorenni di 18 e 19 anni, accusati a vario titolo di tentato omicidio e rapina pluriaggravata in concorso.
L'aggressione
L’episodio risale al 12 dicembre scorso, quando un 22enne è stato brutalmente aggredito da un gruppo di dieci persone, sei delle quali minorenni. Secondo le indagini, l’obiettivo del branco era sottrarre alla vittima una quantità di hashish in suo possesso.
Dopo essere stato accerchiato, il giovane è stato picchiato con calci e pugni, poi accoltellato più volte e colpito al collo e al torace con un collo di bottiglia rotto. La violenza è culminata con la rapina della borsa e del cellulare della vittima. Nonostante un ultimo tentativo di reazione, il 22enne è stato nuovamente colpito con una bottiglia di vetro alla testa e accoltellato prima che gli aggressori si dessero alla fuga.
Le indagini
La Squadra Mobile di Treviso, coordinata dalla Procura della Repubblica di Treviso e dalla Procura per i minorenni di Venezia, ha condotto una complessa attività investigativa che ha permesso di identificare tutti i membri del gruppo in poco più di una settimana. Le testimonianze raccolte, i filmati delle telecamere di sorveglianza e le perquisizioni domiciliari hanno giocato un ruolo cruciale nelle indagini.
Il 21 dicembre, un intervento della squadra sommozzatori della Questura di Venezia ha consentito di recuperare lo smartphone sottratto alla vittima, un ulteriore elemento probatorio.
Le misure cautelari
L’esecuzione delle misure restrittive rappresenta un passo decisivo in un caso che ha destato profondo allarme sociale. La gravità dei fatti, unita alla giovane età degli aggressori, ha scosso l’opinione pubblica, portando le autorità a sottolineare l’importanza di un’azione rapida e determinata.
Le indagini proseguono per chiarire tutti i dettagli dell’accaduto e valutare eventuali ulteriori responsabilità.
La soddisfazione del sindaco Mario Conte
"Esprimo soddisfazione e ringrazio il Questore Alessandra Simone e la Squadra Mobile della Questura di Treviso per il grande lavoro svolto nelle indagini, culminate nell'esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei presunti responsabili del grave episodio di tentato omicidio avvenuto in via Castelmenardo.
L'impegno e la rapidità nel risalire agli autori di questo drammatico fatto rappresentano un esempio concreto di dedizione al servizio della sicurezza dei cittadini e alla tutela della giustizia. Ringrazio anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Venezia.
L'episodio di violenza che ha scosso la nostra comunità non può e non deve essere tollerato. Il risultato di queste indagini è un segnale tangibile del fatto che Treviso non arretra di un centimetro di fronte a chi vuole minare la serenità del nostro territorio”. Così il sindaco di Treviso Mario Conte a seguito dell'esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere da parte della Questura di Treviso
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