A Treviso è emergenza terza età: un anziano su 5 vive solo
Sono cinquantamila in tutta la provincia le persone over 75 che vivono senza
alcun familiare. Liste d’attesa infinite nelle Rsa e badanti introvabili: telefono Amico, Caritas, Sant’Egidio e le altre in prima linea nei servizi
Il Natale amplifica gioie e solitudini. Nella provincia di Treviso un anziano su cinque vive isolato, senza un’adeguata rete di supporto familiare e sociale su cui poter contare.
A questo si aggiungono le difficoltà per avere un’assistenza a domicilio o attraverso i centri servizi. Colpa delle lunghe liste d’attesa per entrare in Rsa nonché dei costi da sostenere, sia per chi si rivolge a una struttura sia per chi chiede aiuto alle badanti. In questo contesto, che vede la Marca Trevigiana quarta a livello Veneto per numero di over 75 soli (sono più di 50 mila, di cui 35 mila donne vedove), il volontariato costituisce una stampella essenziale con oltre diecimila volontari impegnati attivamente nella promozione sociale e nell’assistenza di chi non ha nessuno, si trova a vivere una fragilità ed è maggiormente esposto al rischio povertà.
L’esercito dei volontari
Si va dall’accompagnamento a visite mediche e al supporto per fare delle piccole commissioni, alle attività ricreative, ma anche cene sociali, consegna dei pasti a domicilio, distribuzione di generi di prima necessità a casa ma anche a chi viene ricoverato e non ha nessuno che possa portargli un cambio o i prodotti per l’igiene.
Gesti concreti che diventano l’opportunità per scambiare un sorriso, chiacchierare un po’, farsi gli auguri di Natale. Grazie a 50 volontari che mettono a disposizione ogni mese dieci ore del loro tempo, il Telefono Amico di Treviso garantisce seimila ore di ascolto all’anno.
Richieste in aumento
«Siamo una linea per l’emergenza emotiva, di qualsiasi tipo. Le richieste che riceviamo sono in aumento, per questo abbiamo avviato un nuovo corso di formazione per 25 nuovi volontari» spiega Loris Pederiva, presidente di Telefono Amico Treviso.
La maggior parte degli utenti sta vivendo una solitudine che il presidente dell’associazione definisce «forzata e negativa». A volte fa così male da «diventare insopportabile, al punto da far a pensare a un gesto estremo come l’unica soluzione possibile».
La gravità varia da caso a caso, prosegue Pederiva: «Abbiamo anziani soli che ci chiamano per avere una compagnia, altre volte il problema è molto più serio. Non sono esenti neppure i giovani che ci contattano soprattutto attraverso WhatsApp e E-mail Amica. Cerchiamo di ragionare insieme, dipanare il groviglio di emozioni negative e talvolta vincere il tabù di rivolgersi a un professionista».
La rete di supporto
La conversazione può durare pochi minuti ma anche parecchie ore, in base al contesto che affiora parlando da un capo all’altro della cornetta.
Presente sul territorio è anche la Caritas Tarvisina con i suoi 20 centri di ascolto e il progetto della Casa della Carità per accogliere le persone senza dimora in un ambiente caldo e confortevole dove poter godere di una doccia e una buona colazione.
Prezioso è anche l’operato l’associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà (Anteas) che nel coordinamento trevigiano annovera più di 80 associazioni e oltre settemila volontari ingaggiati nei progetti di coinvolgimento attivo delle persone anziane e di sollievo.
Anche la Lilt Provinciale di Treviso, con i suoi 900 volontari, indirizza una parte importante delle sue forze nel trasporto dei malati con l’impiego di 30 mezzi e una media di 80 mila chilometri percorsi ogni anno. Inoltre, durante le festività natalizie, la Comunità di Sant’Egidio proporrà a Treviso e Conegliano sette, tra pranzi e cene conviviali, per le persone indigenti, da servire nei giorni della Vigilia, di Natale, per l’ultimo dell’anno e l’epifania.
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