Muore intossicato nel rustico, stava allattando un agnellino

Tragedia a Tarzo, il cadavere di Angelo Franceschet, 75 anni, storico barbiere del paese, trovato accanto a una stufa a gas. A dare l’allarme è stata la moglie. Lì aveva creato una piccola oasi per animali

Rossana Santolin
La baracca in via Castellich a Tarzo dove è stato rinvenuto il corpo
La baracca in via Castellich a Tarzo dove è stato rinvenuto il corpo

Mercoledì mattina i soccorritori lo hanno ritrovato esanime sulla poltrona del suo rifugio di campagna in via Castellich, a Tarzo. Tra le mani stringeva ancora il biberon per nutrire l’agnellino donatogli qualche giorno prima.

Al loro arrivo i medici del Suem non hanno potuto fare altro che constatare la morte di Angelo Franceschet, 75 anni, storico barbiere del paese, nonché volto notissimo nella piccola comunità di Tarzo, ora chiusa nel lutto.

Accanto al suo corpo giaceva anche l’agnellino a cui il pensionato stava dando da mangiare al momento della morte. Poco margine di dubbio sulla causa del decesso legata con tutta probabilità alle esalazioni di monossido di carbonio scaturite da una stufetta a gas.

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I vigili del fuoco, allertati dai carabinieri di Vittorio Veneto, e giunti sul posto quando il locale era già stato areato, non hanno potuto effettuare le rilevazioni di monossido. Tuttavia, le circostanze del ritrovamento, con l’animale morto a terra e la stufa poco distante, corrispondono in toto ad una tipica scena da intossicazione da monossido, non a caso noto come killer silenzioso.

A dare l’allarme è stata Santina, moglie di Franceschet, fra le prime persone ad arrivare in via Castellich. La donna prima ha chiamato tutti i locali del paese, poi i carabinieri.

Non è detto che il decesso risalga a mercoledì 8 gennaio: la presenza dell’auto di buon mattino pare indicare che l’avvelenamento da monossido sia accaduto già nella serata di martedì.

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Nel casolare di Tarzo, da anni l’uomo aveva creato la sua oasi felice: un piccolo cortile dove scorrazzano galline, maiali, conigli e da qualche giorno anche un agnellino. Adiacente al cortile sorgono due locali, un ricovero per attrezzi e il piccolo rustico che l’ex barbiere in pensione aveva allestito con qualche mobile di recupero e una stufetta con cui riscaldarsi nei mesi più rigidi. Sei anni fa, lo stesso edificio era stato colpito da un incendio che ad agosto 2018 devastò parte della costruzione e causò la morte di decine di animali, fatto che segnò il proprietario.

Solo i cani vennero risparmiati dal rogo. In passato, un’altra abitazione di sua proprietà era andata a fuoco. Ieri una ulteriore tragica fatalità, questa volta con esito mortale.

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Angelo Franceschet si rifugiava lì quasi ogni giorno, partendo dalla sua abitazione di Conegliano o da quella di Tarzo. L’agnellino ritrovato accanto al corpo dell’uomo era un dono ricevuto il 5 gennaio da un amico pastore. La sera del brusa la vecia il 75enne non era mancato al tradizionale ritrovo con gli amici del paese all’osteria Al Ponte di Corbanese.

Franceschet risiedeva a Conegliano, ma per una vita aveva lavorato come barbiere a Tarzo. Conosciutissimo in paese, cinque anni fa era andato in pensione, ma continuata a frequentare il piccolo centro dove, oltre al ricovero per gli animali, aveva conservato l’appartamento sopra la bottega, ora chiusa.

Viste le circostanze la Procura di Treviso non ha ritenuto necessario effettuare ulteriori accertamenti sulla salma del 75enne, a disposizione della famiglia in attesa della data del funerale.

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