Bitols e Tolo Marton in cattedra. L’istituto Giorgi a Treviso diventa School of Rock

Il progetto Mystery Train porta i due musicisti a contatto con i ragazzi. Da Hendrix agli Stones, una mattinata di lezione-concerto memorabile

Tommaso Miele
Bitols con la chitarra e Marton, primo a destra, assieme agli studenti
Bitols con la chitarra e Marton, primo a destra, assieme agli studenti

Massimiliano “Bitols” Pilotto, voce, chitarra e anima del progetto, accanto a Tolo Marton, storico interprete della sei corde affiancati, per l’occasione, da Pippo Sozza al basso e da Walter Costantini alla batteria. Con “Mystery Train”, giovedì mattina 3 aprile nell’aula magna dell’istituto superiore Giorgi-Fermi di Treviso (di fronte a una platea di circa trecento studenti), è andato in scena un sessantennio abbondante di storia della musica: un percorso pensato per le scuole e all’interno del quale Bitols e Marton, strumentisti e musicisti amati e conosciuti nel Trevigiano (e non solo), hanno raccontato tra musica e parole le tappe più importanti della leggenda del rock e del blues con un viaggio in dodici stazioni.

«Conosco Massimiliano da sempre, e spesso ci siamo soffermati su un fatto incontrovertibile: i ragazzi di oggi conoscono poco il rock. Così ha pensato di creare questo percorso musicale, da introdurre nelle scuole e da vivere attraverso la storia delle note e degli strumenti», sottolinea la professoressa Lucia Bortoletto. «Un’esperienza nuova per i nostri allievi», ha aggiunto Francesca Mondin, dirigente scolastico del Riccati-Luzzatti, «Un momento di connubio tra la scuola classica e un qualcosa di extra, che arricchisce il percorso regalando una parentesi alternativa e stimolante».

E così, in tarda mattinata, Bitols, Sozza e Costantini sono stati i primi a salire sul palco, per scaldare l’atmosfera; l’ingresso in scena di Marton ha proiettato la lezione in un concerto raccontato attraverso una scaletta che ha toccato epoche, musicisti e cantautori via via differenti. Da “Johnny B. Goode” di Chuck Berry a Elvis Presley (con Bitols perfettamente calato nella parte munito di parrucca e occhiali da sole), dai Beatles a Hendrix con “Hey Joe”, sfiorando anche l’Eric Clapton di “Cocaine”, gli Stones di “(I can't get no) Satisfaction” e concludendo con “Imagine” di John Lennon, tra le altre.

Una mattinata sicuramente diversa e originale per i tanti ragazzi presenti, che non hanno fatto mancare grossi applausi in alcuni momenti e, soprattutto, hanno partecipato attivamente: nella seconda e ultima parte due ragazzi si sono alternati alla batteria.

«Mi sembra un esperimento riuscito bene, sarebbe bello proseguire anche in altri istituti perché ho visto occhi accesi e percepito orecchie interessate», ha spiegato Bitols a proposito di “Mystery Train”, che, dopo la prima data ufficiale di giovedì, è in attesa delle prossime chiamate per regalare anche ad altri giovani un piccolo spunto per approfondire e, chissà, magari amare uno strumento.

 

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