Titton crea la frittella al radicchio

CASTELFRANCO. Se le dimissioni in massa del consiglio di amministrazione della Pro loco tengono sotto scacco il Carnevale Castellano, inteso come giostre, sfilate di carri e maschere, musica, spettacolo pirotecnico, stelle filande e coriandoli, c’è chi però si dà da fare - e non poco - affinchè la settimana grassa e i giorni che la precedono meritino una gustosa visita in piazza Giorgione e dintorni. È il pasticciere Alberico Titton, vittoriese di nascita, ma castellano di cuore e da 34 anni anche di lavoro e residenza. Già noto per il suo panettone al radicchio, in questi giorni con la sua brigata sta friggendo nella cucina de “L’Opera” frittelle e castagnole al tardivo di Treviso.
A spingerlo quanto basta nell’impresa, che da ieri delizia i suoi clienti, è stato l’amico Giancarlo Saran, ex assessore alla cultura ed estimatore della buona tavola . «È stato lui a suggerirmi di creare la frittella al radicchio», gli rende merito Titton. Poi lui e i suoi quattro pasticcieri hanno fatto il resto. La delicata rosa d’inverno - il radicchio variegato di Castelfranco - poco si presta a impreziosire i dolci, vista la sua consistenza. E così Titton e brigata hanno virato dritti sul tardivo, acquistato rigorosamente a chilometro zero ovvero dai produttori dell’omonimo consorzio. Se il panettone tempestato di radicchio candito è scommessa vinta ormai da qualche anno e finita persino sulle tavole del Quirinale, la frittella all’omonimo ortaggio è stata una sfida entusiasmante giocata ieri sul bancone della pasticceria di via Filzi. «Abbiamo optato per una semicanditura», dettaglia Alberico Titton, «capace di salvagaurdare il retrogusto amaro del radicchio per sposarlo poi felicemente con la classica frittella».
Ed ecco uscire dalla cucina il primo vassoio, poi il secondo, il terzo, ... per soddisfare dapprima la curiosità e poi la voglia di dolce di castellani e turisti. «Un esperimento riuscito stando ai commenti dei primi assaggiatori», afferma Alberico Titton. E così il carnevale castellano, orfano del concorso “Fritola d’oro”, si arricchisce di questa novità culinaria. Non solo frittelle al radicchio, ma anche castagnole. «Con i crostoli», ammette Titton, «l’abbinamento è impossibile, considerato lo spessore». Titton, dopo aver lavorato in hotel stellati, ha messo su casa a Castelfranco con la sua Daniela. «È stato un amore a prima vista», confessa, «Passando di qui per raggiungere il mio posto di lavoro ad Abano ho visto un negozio vuoto fronte mura. “Ideale per una gelateria”, ho pensato e così ho aperto la mia prima attività a Castelfranco 34 anni fa». Ora in città è un’istituzione. È stato iscritto all’Ascom, ma adesso fa il battitore libero. «Non è facile stimolare i colleghi a fare squadra promuovendo insieme iniziative per animare la nostra città», confessa, «Ci ho provato in tanti anni di vita associativa, ma c’è sempre chi la pensa in maniera diversa....». Lui, intanto, continua per la sua strada, sperimenta nuove ricette con grande attezione ai prodotti locali: radicchio, mais biancoperta e ora anche la Prunola, il liquore made in Castelfranco.
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