Telecamera becca il ladro: era la baby sitter

CONEGLIANO. La baby sitter di casa beccata a rubare gioielli dalla cassaforte della famiglia che da due anni a questa parte le affidava i suoi figli e la cura dell’abitazione.
Il caso riguarda una donna di 58 anni, residente nel Coneglianese, finita davanti al giudice monocratico del Tribunale di Treviso con l'accusa di furto aggravato. Quanto avrebbe rubato? Circa 26 mila euro d’oro. I fatti risalgono al 2012 e sarebbero continuati per diversi mesi fino a quando i padroni di casa, insospettiti dai continui ammanchi avrebbero deciso di posizionare, in accordo con i Carabinieri, una telecamera proprio sopra la cassaforte per scoprire l’identità del ladro. L'indomani ogni dubbio era svanito: nelle immagini riprese c'era lei, la baby sitter che con una chiave apriva la cassaforte e prelevava i gioielli.
Tutto inizia nell'ottobre del 2012. La donna già da qualche anno lavorava come baby sitter e domestica per questa famiglia benestante di Conegliano. Dopo la perdita del marito la sua stabilità economica comincia a vacillare. A quel punto iniziarono i furti. Sapeva bene dov'era nascosta la chiave della cassaforte. Sapeva altrettanto bene quando i padroni di casa non erano in casa e poteva agire senza essere scoperta. All'inizio decide di prelevare una catenina d'oro. Poi un braccialetto. Poi inizia a farsi prendere la mano. In base al capo di imputazione la donna, difesa in aula dall'avvocato Luisa Osellame, in più occasioni avrebbe prelevato dalla cassaforte “vari oggetti d'oro, tra i quali pesos messicani, bracciali, orecchini, collane e pendenti, orologi e anelli per un valore quantificato in 26 mila euro”. Secondo sua stessa ammissione la 58enne era solita andare a vendere l'oro sottratto dalla cassaforte nel Compro-Oro sotto casa assieme anche a gioielli di sua proprietà.
Dopo una serie di ammanchi inspiegabili la famiglia decide di denunciare il fatto ai Carabinieri. Nei confronti della donna c'era già qualche sospetto, ma la ritenevano un membro della famiglia ed hanno preferito non crederci fino all'ultimo. Eppure la telecamera posizionata sopra la cassaforte aveva scacciato ogni dubbio. Nella registrazione inequivocabilmente compariva lei mentre apriva la cassaforte e prelevava i gioielli. Contro la donna (assunta in regola dalla famiglia) è scattato immediato il licenziamento e la denuncia per furto aggravato dal fatto di aver commesso il reato con l'abuso di relazioni domestiche e con mezzo fraudolento.
Avrebbe infatti fatto una copia della chiave della cassaforte per poter effettuare i prelievi senza sollevare sospetti. La baby sitter, nei cui confronti si è aperto il processo salvo poi essere rinviato, è profondamente pentita e ha già parzialmente risarcito la famiglia: ha rinunciato all’ultima mensilità del suo stipendio e al Tfr che le sarebbe spettato. Ma ora deve fare i conti anche con la giustizia: nel corso della prossima udienza è prevista la sentenza sulla vicenda. Per lei potrebbero essere disposti fino a due anni di lavori socialmente utili per rimediare al reato commesso.
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