Tasse e caso Priebke accendono il dibattito

RESANA. Si è svolto lunedì sera al centro culturale il dibattito tra i candidati sindaco organizzato dalla Confartigianato di Castelfranco. Presenti Matteo Bosa, della lista “Resana Si Muove”, e Loris Mazzorato, per “Un sindaco per il popolo veneto”. Assente il candidato sindaco Pierino Luisetto del gruppo “Cittadini per Resana” che ha delegato il suo braccio destro Leopoldo Bottero a partecipare alla discussione. Luisetto di fatto era impegnato con una serata organizzata con il Juventus Club resanese, cosa che ha lasciato interdetti parecchi cittadini partecipanti alla serata.
«Non possiamo accontentarci di dire che non ci sono soldi», ha esordito Bosa, «dobbiamo cercare le risorse dove ci sono, ad esempio in bandi regionali ed europei. C'è da razionalizzare la spesa. Resana tra l'altro è rimasta fuori dal patto dei sindaci della Castellana. Sarebbe stato un modo importante per fare squadra su progetti, bandi e gare d'appalto cui accedere con più facilità... Ci dovremo attivare su questo».
Mazzorato dal canto suo ha ribadito la volontà di continuare la sua rivolta contro lo stato italiano, ipotizzando forme di sciopero fiscale. «Se continuiamo a rispettare le regole, finiremo con il dover andar tutti a chiedere la carità», ha detto, «io non ci sto. Le tasse si pagano per avere un servizio dallo stato, ma se il servizio non c'è allora io mi metterò di traverso».
Bottero, dopo aver ricordato alcuni progetti realizzati dalla passata amministrazione, ha sottolineato la situazione di incertezza in cui vivono attualmente le amministrazioni comunali. «Il problema relativamente alle aliquote delle nuove imposte è che non si sa al momento quali siano», ha detto, «ovviamente non si dovranno rialzare rispetto ai minimi. I problemi si risolvono con aggregazione ampia dei sindaci e dei comuni».
Durante la discussione sono emersi diversi particolari riguardanti la caduta della passata amministrazione. Mazzorato ha riferito di essere stato sfiduciato per la questione Tares e non per la sua partecipazione alla messa per il criminale nazista Erich Priebke. Mazzorato voleva bloccare l'invio delle lettere con il calcolo della Tares alle famiglie, imponendo il rinvio del pagamento all’anno successivo con ravvedimento, ovvero maggiorazione di oltre il 3%. «Sarebbe stato un segnale importante da mandare a Roma...», ha detto Mazzorato.
Bottero di contro ha spiegato le ragioni dei dimissionari di maggioranza. «La partecipazione alla messa per Pribke non è stata una cosa gradita. Mazzorato voleva bloccare l'invio delle lettere col calcolo della Tares. Un cittadino che avesse voluto pagare subito, senza aspettare il ravvedimento e la mora, avrebbe dovuto andare dal commercialista a farsi fare i conti... e spendere quindi ancora di più... ».
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