Studenti e volontari: il Sartor di Castelfranco spiega il radicchio ai kenioti

Castelfranco. Delegazione di studenti e prof in Africa per fare volontariato e tenere lezioni sui prodotti della Marca

CASTELFRANCO. Tre studenti dell’istituto agrario Sartor hanno svolto un’importante esperienza di crescita umana in Africa coniugando il volontariato con l’attività didattica e la conoscenza di un mondo molto diverso da quello in cui vivono abitualmente.

Chiara Guzzo (5 BS), Manuel Fighera (4 AT) e Luca Feltrin (3 BS), accompagnati dalla preside Antonella Alban e dai professori Massimo Nicosia e Davide Tocchetto sono andati in un’area povera del Kenya dal 6 al 15 marzo.

«Sono stati giorni di polvere e di fango, siamo arrivati proprio nel periodo i cui vi è il passaggio dalla stagione secca a quella delle piogge. Avevamo poca acqua per lavarci e altri usi domestici, ma i ragazzi si sono adattati bene», riferisce Tocchetto al rientro dalla spedizione africana.

La delegazione del Sartor è stata ospite delle suore francescane di Sant’Anna nella comunità di Nyang’Oma dove è attivo il progetto agricolo “Rieti Farm” dell’ Avi (Associazione volontariato insieme) la onlus di Montebelluna con cui collabora la scuola castellana.



«Lì abbiamo dato supporto alle loro attività e condiviso la quotidianità e il linguaggio con ragazzi sordomuti della suola delle suore», continua l’insegnante. A Nyang’Oma gli studenti e i docenti del Sartor hanno anche preparato formaggio e pizza utilizzando prodotti locali.

Tocchetto e la studentessa Chiara Guzzo hanno inoltre tenuto una lezione sui prodotti tipici del territorio trevigiano al Bukura Agricultural College nel villaggio di Bukura, che dista molte ore di auto su strada sterrata da Nyang’Oma. «Vi era un’ottantina di studenti kenioti ad ascoltarci. Chiara, che era al suo primo discorso pubblico, ha spiegato molto bene in inglese la coltivazione delle ciliegie. Io invece mi sono concentrato sulle altre colture come il radicchio», conclude Tocchetto.

L’istituto Sartor ha attivato da qualche anno la collaborazione con l’Africa offrendo a delegazioni composte dai suoi ragazzi l’opportunità di fare un’esperienza culturale e umana di grande respiro.

 

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