“Stop ai pesticidi”, oltre 800 persone in marcia sotto la pioggia da Cison a Follina

La tradizionale manifestazione del 1 maggio, alla sua ottava edizione, ha riunito comitati cittadini e associazioni ambientaliste. Padre Rigobellato: «I pesticidi uccidono, ma  logica del guadagno vince» 

Francesco Dal Mas
Oltre 800 attivisti con gli striscioni hanno marciato sotto la pioggia da Cison di Valmarino a Follina per dire stop ai pesticidi
Oltre 800 attivisti con gli striscioni hanno marciato sotto la pioggia da Cison di Valmarino a Follina per dire stop ai pesticidi

In 800, sotto la pioggia, a marciare contro i pesticidi, le monocolture agricole, e per la biodiversità. Da Cison a Follina, come avviene da 8 anni, per la tradizionale ‘Marcia Stop Pesticidi’. 

E ai piedi della basilica di Follina, la conclusione con l’appassionato intervento, fra gli altri dell’abate padre Francesco Rigobello. «Sappiamo che i pesticidi uccidono animaletti, ammalano bambini e persone. Ma a noi servono per produrre di più e guadagnare di più. Non ci interessa cosa succede ad altri o agli stessi nostri figli. Le autorità civili, che non controllano l’osservanza delle loro già precise leggi, che dovrebbero tutelare la vita e la biodiversità, sono totalmente responsabili della loro non vigilanza». E qui è scattato un fragoroso, lungo applauso.

Questa mattina la tradizionale "Marcia Stop Pesticidi" arrivata all'ottava edizione
Questa mattina la tradizionale "Marcia Stop Pesticidi" arrivata all'ottava edizione

La marcia era iniziata alle 10.30 dalla rotatoria ai piedi di Castelbrando. “Non ci può essere giustizia sociale né salute in un ambiente malato” ammoniva il grande striscione portato in apertura dell’itinerario. A seguire delegazioni di tutte le associazioni ambientaliste animaliste, da Legambiente al Wwf, passando per la Lipu, Ecoistituto, Mountain Wilderness ed altre ancora. Poi il “Gruppo Mamme di Revine con un rotondo “Stop Pesticidi. E ancora, singoli cittadini, genitori con bambini in carrozzina, bandire della pace, della Palestina, quelle della Cgil.

“Diamo biodiversità. Basta Vigneti” recitava un altro cartello. Ed ecco il “Comitato Grave di Ciano”, il poetico striscione di “Collu puri. Collalbrigo respira”. Non mancano “le api ringraziano la marcia”, con un simpatico striscione. All’arrivo a Follina, le campane dell’Abbazia suonano a distesa. Dagli altoparlanti si dà notizia che in questa basilica, ogni mese, si riunisce la Comunità “Laudato sì”, «perché – viene spiegato – qui ogni colonna del chiostro simboleggia la biodiversità: è infatti diversa una dall’altra».

Padre Francesco assicura che «Dio si preoccupa di ogni creatura», anche degli insetti.  E’ il 1° maggio e lo ricorda il segretario della Flai Cgil, Giosuè Mattei, ponendo l’urgenza di coniugare tutela dell’ambiente e lavoro, perché «la salute è un diritto».

Conclude Angelo Gentili, dirigente di Legambiente, che si ferma a lungo sull’uso improprio della chimica in agricoltura, protestando perché dal 2014 nessun governo ha provveduto ad aggiornare il Protocollo pesticidi e contro l’Europa che ha concesso recentemente proroghe all’uso per altri 10 anni. La giornata della biodiversità è proseguita nel pomeriggio, con una lunga assemblea sui medesimi temi. 

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