Stazione di Treviso, un mese e mezzo di allagamenti e caos: ecco cosa è successo
Il sindaco ha contattato la società ferroviaria chiedendo l’immediato ripristino del passaggio pedonale nuovamente andato sott’acqua, i guai durano da fine febbraio

A seguito della nuova chiusura del sottopassaggio della stazione per allagamenti, anche dopo gli interventi richiesti dal Comune ed eseguiti da Rfi per renderne percorribile una parte, il sindaco di Treviso ha formalmente diffidato la società ferroviaria chiedendo l’immediato ripristino della funzionalità del bypass. Ed è solo l’ultimo atto di un mese e mezzo di guai e nervi tesissimi, sia da parte dell’amministrazione che (soprattutto) da parte di pendolari e viaggiatori.
Che il cantiere della stazione sia una spinosissima opera pubblica tutti lo sanno da oltre un anno, da quando è iniziato il grande lavoro (20 milioni) per la riqualificazione dello scalo che però tra deviazioni, divieti, strettoie e problemi con lavorazioni che partivano e si fermavano, non ha fatto dormire sonni tranquilli.
Gli allagamenti
Ma come dice il detto “pioggia sul bagnato” a fine febbraio si è aperto anche il grande problema del tunnel formato piscina. Il primo allagamento a fine febbraio, inatteso, inspiegato, per due giorni ha costretto i tecnici a tenere chiuso tutto il tunnel e sollevato mille dubbi. «Caso risolto» vanne detto quando l’acqua fu prosciugata e il sottopassaggio riaperto. Invece no.
A inizio marzo altre piogge e nuova piscina. Le ragioni? Si è parlato di una condotta in area privata sul lato sud che non scaricava, ma il problema, si è poi scoperto, non era quello, o meglio non solo quello.
La passerella
Il sottopassaggio dall’11 marzo è stato chiuso e la stazione è diventata un via vai di tecnici alla ricerca del tappo che non faceva scaricare. L’hanno trovato? No. In compenso Comune e Rfi hanno ideato la strategia di intervento: sottopassaggio chiuso fino a luglio per completo rifacimento, intervento del comune per liberare gli scarichi a sud, realizzazione da parte di Rfi di una passerella sul lato sud per rendere accessibile il tunnel anche in caso di accumuli d’acqua. Stile Venezia con l’acqua alta insomma. E così il sottopassaggio pedonale, con il cosiddetto bypass di collegamento su grate al binario 9 è stato aperto il 21 marzo.
Problema non risolto
Riaperto l’accesso sud del sottopassaggio, i disagi dei pendolari (salvo i disabili, non essendoci ascensore) sono stai risolti. Ma l’acqua? Quella no. Nessuno ha trovato lo scarico otturato «nell’area di competenza di Rfi» come ha sottolineato il Comune. Forse lo avrebbero cercato di qui a luglio, confidando nel bel tempo. Ma il diavolo ci ha messo la coda con un giorno e mezzo di pioggia fitta che ha ricordato a tutti come le tubature fossero ancora intasate. Stamattina, martedì 15 aprile, mentre i bypass era aperto e usato, il livello dell’acqua nell’altra parte del tunnel (quella chiusa) continuava a salire. Alla fine ha ritto l’argine di sacchi di sabbia e messo in crisi le pompe attivate dal Comune.
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