Sile, patto con il Comune per svegliare il fontanazzo
Vedelago. Firmato un doppio accordo da duecentomila euro con l’Ente Parco Tra gli interventi la piantumazione di seimila alberi lungo l’asta del fiume

DeMarchi Casacorba Di Vedelago riprese aeree delle sorgenti del Sile
VEDELAGO. Rilanciare la “Porta dell’acqua” nella speranza di trovare le risorse per risvegliare il fontanazzo simbolo delle sorgenti del Sile; aprirsi a percorsi turistici; rigenerare un territorio segnato dalle coltivazioni estensive creando nuovi ambiti naturali che valorizzino Vedelago e anche l’ecosistema Sile. È l’obiettivo del doppio accordo siglato ieri a Treviso tra la sindaca di Vedelago Cristina Andretta e il presidente dell’Ente Parco Sile, Nicola Torresan. Due contratti che sottendono un investimento da quasi 200 mila euro in massima parte coperto da fondi provenienti dal progetto Europeo Siliffe che l’Ente Parco sta portando avanti per tutelare il fiume e le sue sponde, promuovendo l’utilizzo sostenibile della risorsa turistica rappresentata dal Sile. Mentre pende, sempre su Vedelago, il cantiere per riconfigurare il fiume nelle forme degli anni Ottanta, quindi prima della rettifica del letto fatta per esigenze di coltivazione, Ente Parco e amministrazione comunale hanno deciso di impegnarsi su due fronti: la realizzazione di un nuovo percorso pedonale che collegherà la “Porta dell’acqua” e il Bosco dei Fontanazzi (in provincia di Padova, comune di Piombino Dese), e la realizzazione di nuovi boschi “ecologici”. Il primo programma, costo di circa 60 mila euro compresi espropri, prevede il prosieguo dell’attuale strada delle Paludi, traversa di via Santa Brigida, lungo un’area coltivata. Pedoni, ma anche disabili per cui verranno realizzati appositi parcheggi, «avranno a disposizione un percorso protetto capace di collegare due ambiti bellissimi del Sile», dice Torresan. In tutto 865 metri di sentiero naturalistico, di cui più di 400 ex novo. «E il prossimo anno», sottolinea la sindaca, «il Comune ha già in programma di rifare via Santa Brigida per facilitare l’accesso alla “Porta dell’acqua” e al nuovo percorso di turisti in bici, auto, bus». Sinergie per il turismo, ma anche per l’ecologia. Perché cedendo un proprio terreno lungo il fiume il Comune ha permesso all’Ente di predisporre la piantumazione di centinaia di piante tra alberi e siepi (il progetto Siliffe prevede quasi 6.000 piantumazioni lungo tutta l’asta del fiume) lungo le sponde del Sile di Vedelago, sostituendo specie alloctone «e contribuendo così alla depurazione naturale del terreno circostante e così anche delle acque del fiume». Il Sile, le sue sorgenti, il verde devono diventare anche un punto di forza per l’economia locale, di qui gli investimenti e i progetti del Comune che alla Porta dell’acqua immagina associazioni giovanili in grado di curare il luogo, ma anche offrire guide turistiche. Ma servono soldi, e si bussa in Regione. Lo stesso Ente Parco non ha molta liquidità di cassa. Tamto che per completare i percorsi Sulla la passerella dei Burci tra Treviso e Casier, ha chiesto l’aiuto del Comune.
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