Sicurezza, Conte incontra il ministro Piantedosi: «In arrivo più agenti nei comuni veneti»
Il vertice straordinario dopo le parole del ministro Nordio. Il sindaco di Treviso annuncia la firma di un protocollo per la sicurezza con i Comuni Anci: «Preoccupa l’aumento di reati commessi da extracomunitari»
Sicurezza e ordine pubblico al centro dell’incontro svoltosi giovedì mattina, 23 gennaio, fra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sindaco di Treviso Mario Conte che annuncia l’arrivo di nuovi agenti e militari nei comuni veneti.
Il dibattito sulla sicurezza a Treviso si è infiammato a seguito delle dichiarazioni del Guardasigilli Carlo Nordio che ha parlato di «situazione inaccettabile» nel capoluogo. Una questione di massima urgenza per il primo cittadino trevigiano rientrato appositamente dalla Lituania (era a Vilnius per l’inaugurazione dell’Anno Green Leaf 2025).
«Con il ministro abbiamo esaminato i numeri reali di Treviso che evidenziano il grande lavoro di repressione effettuato da parte delle forze dell’ordine – commenta Conte a caldo sulla scalinata del Viminale –Il dato preoccupante che emerge dall’analisi è l’aumento dei reati commessi da extracomunitari. Elemento che deve essere preso in considerazione dagli amministratori locali e dal nostro governo, determinato nella stretta agli ingressi irregolari nel nostro paese. Il ministro ha garantito un rafforzamento degli organici delle forze di polizia-prosegue il sindaco- Assieme ad Anci Veneto stipuleremo un protocollo per la sicurezza: il ministero garantirà maggiori investimenti destinati ai Comuni veneti per incrementare la rete di videocamere di sorveglianza e gli organici delle forze dell’ordine» conclude Conte, tendendo poi la mano a Nordio le cui parole nei giorni scorsi hanno provocato un terremoto politico con ripercussioni ben oltre i confini del capoluogo.
«Assieme al ministro Nordio lavoreremo per la certezza della pena, per dare segnali di legalità a chi viene nel nostro territorio con la prospettiva di costruire un futuro migliore. Sono accaduti episodi drammatici ai quali non siamo abituati e non vogliamo abituarci. Per questo dobbiamo lavorare in squadra affinché questo non accada; per scongiurare che questi fatti compromettano la sicurezza effettiva e percepita dei nostri cittadini».
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