Sicurezza a Treviso, maggioranza in frantumi e Crea spara su Conte: «Con lui meno sicurezza»

Il big di FdI durissimo: «Ho riletto quel che diceva quando attaccava Manildo. Oggi situazione di gran lunga peggiorata, ma lui dice che il problema sono io»

Andrea Passerini

La maggioranza è a pezzi: Lega e lista Conte da una parte, Fratelli d’Italia dall’altra. L’irritazione del sindaco (e non solo lui) per gli attacchi di Crea sulla sicurezza non è minore di quella dei meloniani per la mancata citazione di FdI da parte del sindaco, nel post di ringraziamenti per i lavori di via Roma. Tensione altissima a Ca’ Sugana e ai Trecento. E Fabio Crea non ha gradito a sua volta gli attacchi di Conte: domenica è tornato alla carica.

Fabio Crea, Fratelli d'Italia
Fabio Crea, Fratelli d'Italia

«Sparate di Crea le mie? Conte le tratta come fossero stupidaggini fuori dalla realtà, ma che non siano "sparate" bensì la cruda realtà lo dimostrano diverse cose» premette l’avvocato, «da due giorni i trevigiani contano cinque episodi gravissimi di violenza, fra cui un tentato omicidio, dopo che da due anni gli episodi criminosi sono centinaia, in centro storico. E il comunicato congiunto dei suoi capigruppo (Schiavon per la Lega e Basso per lista Conte ndr), che invocano il Governo e l’intervento dei ministri Nordio e Piantedosi conferma tutta la gravità della situazione. O Conte accuserà Basso e Schiavon di catastrofismo? O vorrà metterli sotto tutela per le loro “sparate”?».

Lei aveva lanciato l’allarme sicurezza giù nel 2022.

«In specifiche zone della città oggi è purtroppo un’emergenza quotidiana».

Crea, non è che ne faccia davvero questione personale contro il sindaco?

«Lo chieda a chi vive in città, in via Roma o attorno a piazza Pio X. È paradossale che un amministratore locale, peraltro autocandidato al posto di governatore, di fronte a un problema di tale portata attacchi, ancora e personalmente, chi come noi residenti quel problema lo solleviamo da anni. Forse per lui il colpevole non è il ladro, ma chi lo denuncia e rende pubblico che c’è stato un furto: uno strano concetto delle istituzioni e, mi sia concesso, della realtà».

Conte insiste: Crea non rappresenta la linea di FdI.

«Forse per lui un semplice cittadino, non dirigente di partito, non può manifestare pubblicamente disagio o critiche all'amministrazione? Strano venir attaccati dal sindaco, quando dovrebbe rispondere politicamente sui contenuti. Ma evidentemente, di fronte a questo quadro desolante della sicurezza in centro, fa fatica».

Cosa dovrebbe fare Conte, secondo lei?

«Gli interventi che stanno facendo i suoi colleghi: a Padova in via Anelli, a Mestre in via Piave, Vicenza in campo Marzio. Bisogna restituire gli spazi degradati ai cittadini per bene. Ma c’è di più».

Prego.

«Le mie sarebbero sparate? Leggo quel che diceva Conte nel 2017, capogruppo di minoranza. “Basta, i residenti di via Roma e dintorni non hanno più tregua, sono stanchi, l’ amministrazione non garantisce più i minimi standard di sicurezza a residenti, commercianti...“. E poi: “Le parole non bastano più, in questa zona quotidianamente si è inermi contro baby gang, spaccio e balordi, da troppo tempo assistiamo a fenomeno di degrado urbano. La linea dell’amministrazione sulla sicurezza è un insulto alla serenità di tutti i cittadini“. Dico: il problema è Crea? Diceva ancora, Conte: “Manildo chiude la porta dopo che i buoi scappati”. E oggi che abbiamo un tentato omicidio all’ora dello spritz, e che le risse sono quotidiane? Credo che Conte abbia poca memoria: le prime “sparate” sono le sue».

Era in minoranza, Conte, oggi governa. E la politica ... «La differenza è un ’altra. Da allora, gli episodi criminosi sono aumentati e sono diventati ben più gravi. Conte governa dal 2018...».

Questa è un’accusa che farà male alla maggioranza.

«È un dato di fatto. O chiudiamo gli occhi? Tocca a lui risolvere il problema. O ha cambiato idea e ha deciso che Treviso si debba ridurre solo a piazza dei Signori e zona Pescheria? Lo dicesse, accettando che ci possa essere qualcuno non d’accordo con questo suo disegno. Magari anche senza buttarla in rissa personale e politica per presunta lesa maestà. Noi trevigiani, se non se ne fosse accorto, di risse non ne possiamo più».

Conte ha detto anche di essere rimasto sorpreso per i suoi attacchi all’assessore Sernagiotto, di Fdi.

«Non ho parlato di giovani o di politiche giovanili, bensì di sicurezza, E l'assessore Sernagiotto non è l'assessore alla sicurezza, quello è Conte». —

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