Sfruttava la prostituzione con un poliziotto, un anno e 8 mesi a una colombiana

La donna gestiva un giro di una ventina tra donne e trans in due appartamenti a Treviso e uno a Martellago. Per l'ex agente D’Amore l’udienza è stata fissata per il 9 gennaio

Marco Filippi
Venti mesi a una colombiana per sfruttamento della prostituzione
Venti mesi a una colombiana per sfruttamento della prostituzione

Ha patteggiato un anno e otto mesi di reclusione Merceby Primera Morales, 50 anni, la colombiana accusata, assieme all’ex poliziotto Ivan D’Amore, di aver sfruttato la prostituzione di una ventina tra donne e trans, che vendevano il proprio corpo in tre diversi appartamenti: due a Treviso e uno a Martellago. Il patteggiamento è stato ratificato ieri mattina davanti al giudice delle udienze preliminari Piera De Stefani. Per D’Amore, 32 anni di Messina, arrestato ai primi di marzo di quest’anno e destituito dalla polizia poche settimane fa, l’udienza preliminare è stata fissata per il 9 gennaio. In quella sede il suo legale Fabio Crea, che difende anche la colombiana Primera Morales, deciderà se accedere a un rito alternativo, con eventuale sconto di pena, oppure se giocare la carta del processo pubblico.

I riflettori della polizia sugli appartamenti a luci rosse s’erano accesi ad inizio 2024, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni dai residenti di un condominio di Fiera che avevano notato l’insolito via vai di uomini che, a tutte le ore del giorno e della notte, entravano ed uscivano con molta discrezione dall’appartamento che era stato preso in affitto dalla cinquantenne colombiana. Sospettando che si trattasse di un appartamento di comodo, dedito alla prostituzione, con molta discrezione i poliziotti si erano messi a osservare e a pedinare alcune donne e trans che si prostituivano e piano piano avevano iniziato a raccogliere elementi d’interesse investigativo.

Il giro di prostituzione coinvolgeva almeno una ventina di sudamericane che dopo un paio di settimane cambiavano appartamento in modo da mettere a disposizione dei clienti sempre nuove prostitute o trans. A Treviso gli appartamenti a luci rosse erano stati individuati in via Lotto e in via Marconi mentre a Martellago l’appartamento dove decine di clienti entravano e uscivano di giorno e di notte si trovava in via Ca’ Rossa. Erano stati tutti posti sotto sequestro ad inizio marzo come anche i cellulari dei due indagati.

Erano a decine i clienti che usufruivano delle prestazioni sessuali e di ceti sociali trasversali. Da operai a imprenditori, da liberi professionisti a colletti bianchi. D’Amore e l’amica colombiana, oltre a procurare e a mettere a disposizione i tre appartamenti, provvedevano ad andare a prendere prostitute e trans alle stazioni ferroviarie e agli aeroporti con un servizio di trasporto a pagamento. Non solo, avrebbero preteso anche una cifra di 400 euro settimanali da ciascuna prostituta o trans per l’affitto degli appartamenti.

Si calcola, quindi, che l’attività andasse avanti almeno dal mese di giugno 2023 e che in questo periodo i due indagati abbiano guadagnato decine di migliaia di euro. Almeno 32 mila euro al mese, solo per il “pizzo” da 400 euro. In ogni caso, si tratta di accuse che dovranno essere provate nel corso dell’eventuale procedimento penale.

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