Scuola, a Treviso assegnate 900 cattedre, ma serviranno mille supplenti
Novecento posti a ruolo da docente a disposizione delle scuole della Marca a fronte di quasi 1.400 cattedre vacanti. Visto che non tutti i contratti a tempo indeterminato saranno - probabilmente - assegnati, è prevedibile la nomina di almeno un migliaio di supplenti.
La solita incertezza di ogni estate. «Le immissioni a ruolo non risolveranno il precariato», sbotta Salvatore Auci, segretario Snals Treviso, «ogni anno i posti vacanti e le supplenze da assegnare sono sempre maggiori dei contratti a tempo indeterminato, ma lo Stato preferisce risparmiare, giustificandosi con la denatalità, quindi con la costante e progressiva diminuzione di studenti». Un risparmio, secondo Auci, legato all'anzianità: lo stipendio base di un supplente o docente di ruolo è lo stesso, pari a 1.400 euro netti, ma a fare la differenza sono gli scatti (70-80 euro netti) previsti già dopo un anno per chi ha vinto il concorso e conta su un lungo precariato.
Si è aperta mercoledì la procedura online per gli insegnanti di ruolo e iscritti alle graduatorie di merito: entro oggi devono indicare la preferenza sulla provincia (a livello regionale), mentre lo step successivo comprende l’indicazione della scuola.
Il contingente, ossia i docenti immessi a ruolo, è su base regionale e stabilito dal Ministero: se ne contano in totale, per il Veneto, 4.790. Ma non tutti i circa 900 posti a tempo indeterminato previsti per la Marca troveranno un docente: un po’ per la variabile legata alla scelta della provincia, un po’ per le difficoltà nel reperire insegnanti in materie scientifiche e tecniche.
Un quadro preciso della situazione cattedre, ossia il quantitativo di supplenti necessari, si potrà avere a inizio agosto. Anche perché, per il ruolo, possono fare domanda pure i docenti inseriti nelle Graduatorie a esaurimento, 172 posti in ballo per la Marca. O, nel caso del sostegno, i colleghi specializzati delle Graduatorie provinciali per le supplenze. Le nomine dei supplenti? Dopo Ferragosto.
Ma perché i posti a ruolo sono sempre di gran lunga inferiori a quelli vacanti? Il sindacato tira in ballo la volontà del Ministero di risparmiare, valutando la progressiva riduzione degli studenti per effetto dell’inverno demografico. Eppure, a fare la differenza, fra supplenti e neo immessi a ruolo, è solo l'anzianità: il primo scatto, per un insegnante che ha raggiunto l’agognato “posto fisso”, può arrivare dopo un anno.
«I posti a ruolo coprono, di fatto, solo pensionamenti e trasferimenti extra regione, mentre per le altre cattedre vuote resta tutto inalterato», accusa Auci. Che poi solleva un’altra questione: «Tutti i posti a tempo indeterminato non saranno comunque coperti. E c’entra pure la difficoltà nel reperire personale in alcune classi di concorso, specie le materie Stem. Ingegneri e architetti, inoltre, preferiscono la libera professione».
Ma quali sono le scuole più sguarnite al 19 luglio? Spicca la richiesta notevole per Lettere, con 13 posti all'Einaudi-Scarpa di Montebelluna, 10 al Galilei di Castelfranco, 7 al Città della Vittoria di Vittorio Veneto, 6 al Sansovino di Oderzo. A soffrire è sempre il sostegno: 19 posti al Beltrame di Vittorio Veneto, 22 alla primaria Kennedy di Conegliano (disabilità psico-fisica). Ci sono 14 cattedre da coprire alla primaria Papa Luciani di Gorgo, nove al Cerletti di Conegliano per i laboratori di Scienze e tecnologie agrarie.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso