Salvador, una mattanza che diventa un istant-book

L’ex capo dei Ris Garofano scriverà la tragica storia assieme ad una giornalista Il volume uscirà a fine anno e da questo sarà tratto anche uno spettacolo teatrale

VITTORIO VENETO.  L'omicidio-suicidio dei coniugi Salvador diventa un libro. La famiglia ieri è stata contattata da una giornalista di Modena che scriverà la storia a due mani con il generale Luciano Garofano, ex capo dei Ris di Parma. Il delitto di Giacomina Zanchetta per mano del  marito Raffaello Salvador ha colpito non solo per l’età dei personaggi, lei 67, lui 72, ma per essersi consumato in una famiglia apparentemente perfetta. Per questo gli autori del libro hanno ritenuto significativa la storia vittoriese.

Il volume uscirà a fine anno e sarà edito dalla Rizzoli. Ne sarà tratto anche uno spettacolo teatrale che andrà in scena a Roma. Non è la prima volta che il generale Garofano si cimenta negli instant book. Nei suoi libri di successo ha ripercorso i crimini italiani più celebri e controversi, dal delitto Cesaroni, al caso Claps, fino all'omicidio di Garlasco.

Ha anche condotto la trasmissione televisiva “L’altra metà del crimine” su La7 e fa parte dello staff di “Quarto Grado”, condotto da Salvo Sottile su Rete 4. L’episodio vittoriese che tanto ha interessato gli autori risale al 19 aprile scorso. A far fuoco contro Giacomina Zanchetta era stato il marito, un ex maresciallo dell’Aeronautica. Dopo aver fatto fuori la moglie, con  un secondo fucile il militare in pensione si era tolto la vita. La mattanza era avvenuta in una villetta di via Del Lavoro dove i due coniugi vivevano.

Il caso aveva avuto un’eco nazionale. I familiari erano scesi  più volte in campo per ottenere che fosse tolto il sequestro giudiziario alla villetta dei Salvador. A distanza di quasi cinque mesi, infatti, i sigilli della magistratura impediscono a chiunque l’accesso. I figli della coppia hanno più volte presentato istanza di dissequestro.

«Non sappiamo ancora nulla», confermano, «la casa è completamente abbandonata. Si sta deteriorando giorno per giorno. Dentro tutto è rimasto come quel maledetto 19 aprile. Speriamo che a settembre qualcosa si sblocchi». Le ultime informazioni a disposizione dei familiari parlavano di un’attesa legata ai risultati delle perizie dei Ris di Parma sui fucili usati da Raffaello Salvador per uccidere la moglie. Anche se il caso è apparso fin dall'inizio chiaro. E le indagini si sono chiuse da tempo. Sul movente che ha portato Raffaello Salvador ad ammazzare la moglie a cui voleva bene, il figlio Giovanni non ha più dubbi.

«Ho riflettuto molto in questi mesi», dice il figlio, «credo che mio padre avesse una forte depressione, molto ben celata. Chissà cosa è scattato nella sua mente. La gelosia credo c’entri ben poco».

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