Un fiume di luce per Vanessa Ballan a un anno dal femminicidio

Fiaccolata a Riese sotto la pioggia, presenti anche i genitori e il marito.

Poi la messa, con un pensiero di don Giorgio Piva all’assassino: «Si ravveda»

 

Davide Nordio
La fiaccolata per Vanessa Ballan a Riese
La fiaccolata per Vanessa Ballan a Riese

Un anno fa Riese fu sconvolta dal più efferato delitto avvenuto nel paese di Papa Sarto: nella sua abitazione di via Fornasette a Spineda veniva uccisa Vanessa Ballan, giovane cassiera di 26 anni, mamma di un bambino e moglie di Nicola Scapinello. Era incinta, da 10 settimane una nuova vita stava crescendo dentro di lei.

A scatenare su di lei la follia omicida il 40enne kosovaro Bujar Fandaj con otto coltellate, da cui Vanessa ha tentato di difendersi, inutilmente. Braccato dai carabinieri, già nella stessa serata Fandaj era finito in manette. Una tragedia che spense il Natale, a Riese come a Castelfranco, dove Vanessa era nata e dove abitano i suoi familiari.

I genitori di Vanessa Ballan
I genitori di Vanessa Ballan

Ed esattamente un anno dopo da quel 19 dicembre, la comunità riesina ha voluto ritrovarsi insieme per ricordare Vanessa: una fiaccolata è partita da Casa Riese dove c’è una panchina rossa, messa lì dall’Avis in sua memoria, a cinque mesi dalla sua scomparsa, per raggiungere la chiesa parrocchiale. Il percorso è stato aperto con le parole di Paola Cortellesi per la campagna “Una, nessuna, centomila” “Se non voglio tu non puoi”.

Quindi la fiaccolata, silenziosa ma molto partecipata nonostante la pioggia, guidata dal vicesindaci di Riese Francesco Quarto e di Castelfranco Marica Galante. «Un momento che non vuol essere formale ma di confronto con tutta la comunità per sensibilizzare su una tragedia, il femminicidio, che purtroppo continua a ripetersi ogni settimana, come riferiscono le cronache – ha detto Quarto – Un momento non solo per ricordare Vanessa ma per ricordare a tutti noi stessi l’importanza del rispetto verso gli altri, che ognuno possa vivere con serenità la sua vita. È l’augurio per questo Natale ormai alle porte: che possa portare quella serenità per affrontare le sfide quotidiane. La serenità di ognuno porta la pace a tutti».

«Pensavamo che tragedie come quella di Vanessa potessero capitare solo distanti da noi, ma non è stato così – ha aggiunto Marica Galante – L’urgenza è educare le giovani generazioni al rispetto, ad accettare anche i no. Su questo stiamo lavorando molto con la commissione pari opportunità».

La fiaccolata si è conclusa in chiesa dove è stata celebrata la messa: «Innanzitutto preghiamo per Vanessa e per i suoi familiari perché possano la pace – ha detto il parroco don Giorgio Piva che proprio nei giorni terribili dell’omicidio volle una veglia di preghiera proprio davanti alla casa dove avvenne l’efferato omicidio – Ma preghiamo anche per chi è stato vittima dell’istinto della violenza perché si ravveda e anche lui possa trovare conforto. E per noi che siamo qui oggi, perché possiamo diventare propagatori di una cultura del rispetto, un compito a cui tutti noi siamo chiamati».

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