Riecco Genty: «Torno in pista senza la Lega»

Il vicesindaco rompe gli indugi e si ricandida a primo cittadini di Treviso per le elezioni del 2013

«Ho deciso: mi candiderò a sindaco di Treviso alle elezioni comunali del 2013. E se in questi mesi, da parte di qualcuno, ripartirà la guerra interna alla Lega contro di me, correrò con una mia lista civica, sganciato dal Carroccio». Giancarlo Gentilini ha scioltro le ultime riserve: vuole tornare a fare il sindaco del capoluogo «salute permettendo», precisa lo sceriffo, «ma ad oggi mi sento in ottima forma, e quindi non ho timori». Una discesa in campo che promette di scompaginare i piani di molti partiti, Lega in testa: i vertici del partito vogliono infatti che Gentilini si limiti a tirare la volata, alle urne, a un altro candidato padano. Magari a Federico Caner, come a fine maggio ci confidava lo stesso sindaco uscente Gian Paolo Gobbo, allora ancora potentissimo segretario regionale della Lega prima di cedere lo scettro a Flavio Tosi, lo «sceriffino» di Verona grande sostenitore e allievo di Gentilini.

Vicesindaco Gentilini, classe 1929, lei non molla mai.

«Ora meno di prima, visto che è successo tutto quello che dicevo in tempi non sospetti: ammonivo il partito che doveva liberarsi dei Belsito e dei Trota, che il senatore Stiffoni andava allontanato, che Bossi doveva fare un passo indietro, che Maroni doveva essere la nuova guida della Lega... Manca solo l’incoronazione di Maroni a segretario federale della Lega, tutto il resto si è avverato. Avevo ragione io».

E quindi?

«E quindi la gente ha capito che la vera Lega passa per Gentilini. Bisogna risorgere, anche se a me interessa solo fare l’amministratore della mia Treviso, non mi è mai interessata la politica».

Non tutta la Lega che conta, però, è dalla sua parte.

«Lo so benissimo, c’è in giro quello che ho ribattezzato “il terrorismo gentiliniano” . È gente che ha paura che il sottoscritto si ricandidi alle comunali. Bene, mi spiace per loro: mi ricandiderò a sindaco di Treviso, la mia città».

Insomma, si candida con o senza la Lega?

«Deciderò tutto nei prossimi 3-4 mesi. Se rispuntano i soliti che cercano di boicottarmi, dentro la Lega, nessun problema a correre da solo, dato che vedo i miei nemici far carte false per potermi attaccare. Attenti, in molti sono pronti a seguirmi».

Il Carroccio però, soprattutto nel capoluogo, non è che ultimamente faccia sfracelli alle urne. Se poi non si alleerà più con il Pdl o quello che ne resta...

«La Lega è una cosa, Gentilini un’altra. E nessuno deve farmi girare le scatole».

Stavolta non intende fare il gregario di lusso.

«Alla mia età uno corre per vincere e diventare sindaco».

Il Carroccio non è più quello duro e puro di una volta. E dopo gli scandali fa fatica a rifarsi una verginità politica.

«È ora di tornare alle origini, altrimenti addio. E devono venire davvero prima i trevigiani, poi gli immigrati. Lo dico senza paura di passare per razzista. Me ne frego. Per me ora la priorità è aiutare i tantissimi trevigiani in difficoltà economiche, che non arrivano più a fine mese. Un dramma».

Sondaggi alla mano, la lista della Lega più quella di appoggio targata Gentilini, ben che vada, nel 2013 arriveranno a fatica al ballottaggio.

«È tutto da vedere».

Dell’attuale giunta, in caso di vittoria, si porterebbe dietro tutti gli assessori leghisti?

«No».

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