Reparto di psichiatria: il futuro è a rischio
Appello al direttore Usl e ai sindaci: «Il primario manca da un anno, no al trasferimento»

Tali Corona storica presidente de I Tigli e un’immagine dell’ospedale di Oderzo
ODERZO.
Si ripropongono a Oderzo i timori per un declassamento o addirittura per la chiusura del reparto di psichiatria. Ora, visto che da oltre un anno manca il primario e ancora non è stato nominato, gli utenti, le famiglie e gli operatori si mobilitano. Tali Corona, storica presidente dell'associazione I Tigli, ha inviato una lettera al direttore dell'Usl e alla conferenza dei sindaci.
E' di qualche settimana fa, è una burrascosa riunione fra medici, rappresentanti di associazioni e di lavoratori del reparto. Argomento: la nomina del primario. Ovvero: la mancata nomina del primario sottintende la volontà di portare psichiatria a Treviso, dove c'è già un bel reparto nuovo e vuoto che potrebbe ospitare ben 45 pazienti? Oderzo che si sente estrema periferia dell'impero, non dorme sonni tranquilli. Tali Corona ha inviato una lettera al direttore dell'Uls Claudio Dario e alla conferenza dei sindaci, per ripresentare l'annoso problema. «Se ne parla da tanto - spiega Tali Corona - e a Treviso c'è un reparto che ha 45 posti letto. Un reparto nuovo che non si riesce ad aprire. La mia lettera recente chiede al dottor Dario, dopo un anno che il primario è andato via, cosa pensa di fare. Abbiamo la necessità che il reparto resti a Oderzo perché qui fanno capo oltre 70 mila persone e le patologie di questo tipo sono in aumento. Non possiamo lasciare sguarnito un così vasto territorio. Non vorremmo che il dottor Dario stesse già pensando al suo futuro e stesse «dimenticando» questa problematica del primario di psichiatria a Oderzo. E che farebbe il personale e che farebbero i medici: tutti trasferiti a Treviso? Abbiamo sempre fatto barriera per salvare i nostri servizi - sottolinea Tali Corona - la faremo anche stavolta. Mancano medici, manca personale, manca il primario. Ma c'è un residuo di servizio psichiatrico ed altre iniziative residenziali che hanno avuto successo». Ogni tanto riaffiora a Oderzo lo spettro del trasferimento del reparto di psichiatria. Operatori, pazienti e famiglie si allarmano e divulgano i loro timori all'esterno. Il reparto di Oderzo ha anche la particolarità di offrire degenze abbastanza prolungate ai pazienti in difficoltà e questo è visto dalla comunità come un servizio sicuro e presente anche per un sostegno psicologico. A Treviso le degenze sono molto più brevi. Però a Treviso c'è un bel reparto nuovissimo, di 45 posti che attende di essere aperto e fatto funzionare. Per Treviso sarebbe un'occasione magnifica chiudere il reparto di Oderzo e far funzionare quello centrale con meno personale e, a questo punto, con un solo primario? «Facciamo squadra - aggiunge Tali Corona - facciamo rete, come abbiamo sempre fatto in passato. Ma è giusto che tutti gli operatori si espongano: nome cognome e coraggio. Il nostro territorio non può restare sguarnito, proprio ora che le patologie di questo tipo sono in preoccupante aumento».
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