Nella Marca sette rapine in un mese nei negozi di quartiere: è la stessa banda

Escalation di assalti armati nelle ultime settimane da Altivole a Treviso, da Badoere ad Oderzo. Nel mirino farmacie, tabaccherie, supermercati. Le immagini dei malviventi nei filmati della videosorveglianza

Andrea Dossi
Un fermo immagine della rapina all'alimentari di Villorba
Un fermo immagine della rapina all'alimentari di Villorba

Una scia di rapine a mano armata semina il panico nella Marca, con almeno sette colpi messi a segno nell'ultimo mese che lasciano ipotizzare l'azione di un'unica banda. O, comunque, una stessa cabina di regia per modalità dei blitz, orari e obiettivi. Con la similitudine che più inquieta: l’uso di armi, vere o finte che fossero.

Farmacie, tabaccherie, supermercati e negozi di alimentari, queste le vittime predilette con le forze dell'ordine che sono a caccia dei responsabili, cercando di chiudere il cerchio sugli elementi comuni che caratterizzano le rapine.

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Il primo episodio (o forse la prova generale) della lunga scia risale al 16 dicembre, quando due individui con il volto coperto irrompono nella farmacia Tonicello di Badoere, armati di una pistola (probabilmente giocattolo) e si fanno consegnare 1000 euro. Solo due giorni prima, un episodio simile aveva visto protagonista la farmacia centrale di Montebelluna con un unico malvivente.

Poi l’escalation. Il 30 dicembre si registrano due rapine a distanza di un'ora: la prima a Sala di Istrana, dove due uomini armati di pistola rapinano una tabaccheria; la seconda a Ponzano, con tre individui che prendono di mira un'altra tabaccheria.

Il 7 gennaio, un commando di quattro banditi armati di fucile assalta una tabaccheria a Piavon di Oderzo, minacciando titolari e clienti e portando via l'incasso e persino la borsa di una cliente.

Il 10 gennaio, due rapinatori con passamontagna bianchi e armati di un fucile simile a un kalashnikov colpiscono il negozio di alimentari Crai di Altivole, rubando 1.500 euro e frugando anche nella borsa di un'anziana cliente. Il giorno seguente, l'11 gennaio, una banda armata di fucili e con passamontagna azzurri assalta il supermercato Prix di Treviso, fuggendo a bordo di una Panda Cross gialla rubata poche ore prima a Maserada.

Infine, il 14 gennaio, la banda colpisce un alimentari a Villorba, utilizzando ancora passamontagna e armi, tra cui un taser.

L'uso di passamontagna per travisare il volto, la presenza di armi (spesso fucili o pistole), la rapidità dei blitz e la scelta di orari serali o di chiusura sono modalità operative che fanno ipotizzare ad un’unica regia. Inoltre, vengono presi di mira esercizi commerciali dove è più semplice trovare, a fine giornata, una cassa piena di contanti.

Sembra ci sia quasi un ordine nella scelta degli obiettivi: per più giorni vengono presi di mira una sola tipologia di punti vendita, prima solo farmacie, poi solo tabaccheria e, ultimamente, solo i negozi di alimentari. C’è anche l’aspetto geografico: la banda agisce in un ideale triangolo con i vertici ad Altivole, Oderzo e Istrana. Infine, in almeno due occasioni, i rapinatori hanno utilizzato auto rubate poco prima dei colpi, abbandonando poi nelle vicinanze.

Le forze dell'ordine proseguono le indagini, analizzando le immagini delle telecamere e raccogliendo testimonianze, con l'obiettivo di identificare e assicurare alla giustizia a questa ipotetica banda. 

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