A Treviso due rapine in 24 ore: la banda del mitra semina il terrore
Irruzione armata sabato sera 11 gennaio al supermercato Prix in via Castellana, poco fuori il centro del capoluogo. Venerdì al Crai di Altivole e martedì era toccato a Piavon
Due colpi in 24 ore, tre in cinque giorni. Preso d’assalto, sabato sera 11 gennaio, il supermercato Prix di via Castellana a Treviso. Venerdì era stata la volta del Crai di San Vito di Altivole, martedì scorso era toccato alla tabaccheria di via Maggiore a Piavon di Oderzo.
Il colpo al Prix
Luoghi diversi, modalità simili: i banditi armati di mitra, il volto travisato da un passamontagna (bianco, secondo alcuni testimoni). E la stessa rassicurazione, a Treviso e Altivole: «Sarà una rapina tranquilla». E ancora: «Tranquilli, qui non succede niente a voi. Vogliamo solo i soldi».
L’ultima rapina, in ordine cronologico, risale a ieri sera. Attimi di paura poco prima della 20, al Prix di via Castellana.
Tutto è accaduto in meno di un minuto, due al massimo. Tre persone, forse quattro, sono entrate nel supermercato di via Castellana a volto coperto minacciando la cassiera con un’arma, molto probabilmente un mitra, e intimandole di aprire il cassetto contenente l’incasso.
Non prima di riassicurare i clienti, una decina in totale: «Tranquilli, qui non succede niente a voi. Vogliamo solo i soldi».
L’addetta ha assecondato la richiesta e l’uomo ha svuotato la cassa. La somma, secondo le prime ricostruzioni, non supererebbe i 1.000 euro. Con un balzo, il bandito ha quindi scavalcato la corsia a fianco per accedere alla seconda postazione tentando di scardinare il cassetto, che però era vuoto.
A quel punto, i banditi sono fuggiti a gambe levate a bordo di una Panda gialla, lasciando personale e clienti sotto shock. Del tutto impreparati a un atto di violenza inaudito e improvviso, inaspettato.
Avvisato della rapina lampo, il direttore del punto vendita ha allertato le forze dell’ordine. Sul posto, in brevissimo tempo, sono arrivate due gazzelle dei carabinieri e una pantera della Polizia di Stato. Il personale e i dipendenti del supermercato hanno quindi fornito alle forze dell’ordine tutte le informazioni utili a rintracciare i malviventi.
I colpi a San Vito e Piavon
Scena simile, venerdì sera, al Crai di San Vito di Altivole. Secondo le testimonianze raccolte, ad agire sono state due persone con il volto travisato da passamontagna bianchi che sono entrate nel punto vendita, rendendo subito esplicito al titolare che si trovava alla cassa il fatto che si trattasse di una rapina. In quel momento erano presenti all’interno cinque o sei clienti.
L’azione è durata pochissimo, al massimo due-tre minuti, una eternità però per chi si è trovato in mezzo.
Ai due è stato consegnato quanto c’era in cassa, appunto 1.500 euro: hanno anche chiesto di aprire la seconda cassa, ma questa non era operativa. Quindi si sono rivolti al titolare pretendendo il portafoglio, che però non aveva. Stessa richiesta anche per una signora ottantenne che però non aveva la borsa. Quindi la fuga a bordo di una utilitaria rossa in direzione di Asolo: l’auto era stata rubata poco prima nella Castellana e poi è stata abbandonata.
Nel frattempo i titolari hanno avvisato i carabinieri che si sono subito precipitati sul posto. Ovviamente proprio il fatto che i rapinatori abbiano usato un fucile mitragliatore è stato il particolare che più ha preoccupato chi era presente alla scena: si tratta ora di capire se si tratta di un’arma vera o una riproduzione abbastanza fedele all’originale.
Un colpo, quello avvenuto a San Vito, che assomiglia molto a quello del 7 gennaio scorso a Piavon di Oderzo ai danni della tabaccheria di via Maggiore: stessa ora, rapina con fucile della cassa, richiesta ad una cliente di consegnare quanto aveva con sé. In questo caso però erano i rapinatori erano quattro.
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