Raid dei ladri a Vittorio Veneto, cinque case svaligiate: hanno addormentato il cane

Furti  nel quartiere dei Santi Pietro e Paolo tra le 19.30 e le 22. Lady, una femmina Golden Retriever di 8 anni, ritrovata dai proprietari piena di paura
Francesca Gallo
La camera di uno dei derubati di Vittorio Veneto
La camera di uno dei derubati di Vittorio Veneto

Cinque case svaligiate dai ladri in pochi minuti a Vittorio Veneto. Spariti oro e denaro. Epicentro dei colpi le vie Marco Polo, Caboto e Vespucci, nel quartiere dei Santi Pietro e Paolo. La banda ha colpito sabato 4 maggio nella fascia oraria compresa tra le 19.30 e le 22. «Ci hanno pedinati», spiegano i residenti, «sapevano chi era fuori e hanno scelto quali abitazioni colpire».

Sulla statale Alemagna, intorno alle 20, era stata notata una Mercedes nera vecchio modello, ferma davanti all’Iveco. A bordo una persona sospetta con il cellulare in mano. Era, sostengono, il palo che controllava i movimenti verso l’imbocco di via Marco Polo, dove era in corso un furto nella casa di un imprenditore. Qui i ladri, sul retro della casa, si sono arrampicati sul muro e hanno raggiunto la terrazza. Una volta dentro hanno messo a soqquadro l’appartamento fuggendo con ì preziosi. La banda si è poi accanita nella vicina via Vespucci.

Cane narcotizzato

«Siamo convinti che abbiano spruzzato qualcosa alla nostra Lady, una femmina Golden Retriever di 8 anni», racconta Lucia De Spirt, «perché quando io e mio marito siamo rientrati era strana, tremava dalla paura e non voleva più entrare in casa».

I ladri hanno scardinato la finestra della cucina che dà sulla via e una volta dentro hanno puntato dritti alla camere. «Sembrava fosse passato un uragano, hanno svuotato comò e cassetti, un disastro. Eravamo partiti verso le 19 e quando siamo rientrati verso le 21 i vicini in strada ci stavano aspettando perché era tutto spalancato. Ci hanno rubato circa mille euro in contanti e un bracciale in oro».

La banda ha preso di mira anche la casa di un altro vicino. Anche qui con un leverino hanno scassinato la finestra del salotto, che dà sempre sulla strada. «Ero partito alle 19.30 e sono rientrato alle 22.40», racconta Riccardo Talamini, «erano a caccia di oro e gioielli da rivendere subito, ma io non tengo nulla».

Altri due colpi a pochi metri di distanza, in via Caboto. Approfittando dell’assenza della famiglia, i banditi hanno scardinato una finestra al primo piano di una villetta fuggendo con tutto l’oro e del contante. Stesso copione in un’altra abitazione della via. «Ora viviamo nel terrore», lamentano i residenti, «qualche settimana fa avevamo visto una persona sospetta girare tra le case. Magari stava perlustrando». —

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