Punto riciclo a Vedelago, pronti a trattare con la mala

Vedelago. L’offerta del consulente al camorrista: «Un affare, ti faccio parlare col proprietario». Il dirigente: contatti su sim anonime

VEDELAGO .Che ci fosse stato un legame tra il Punto Riciclo di Vedelago e Nunzio Perrella, l’ex cammorrista che per l’inchiesta di Fanpage cercava di approcciare il nordest per piazzare i soldi della mala, lo avevano ammesso gli stessi responsabili della società che gestiva l’impianto di smaltimento. Solo che a sentire loro, Perrella era solo un potenziale cliente, «uno come tanti» che aveva chiesto di smaltire rifiuti, e che aveva indirizzato a loro Maria Grazia Canuto (la trevigiana finita nel ciclone per la trattativa con Perrella coi “i soldi sporchi di sangue”). Peccato che l’ultimo atto della video inchiesta “Blody Money” di Fanpage abbia svelato ben altro: una trattativa per far entrare i soldi della camorra nell’impianto.



A proporla Vito Andreola, consulente del Punto Riciclo, che giorni fa aveva detto: «Perrella? Mi aveva chiesto di smaltire, gli ho dato i prezzi, e basta. Fuso? Perrella non lo conosceva» .

Le immagini lo ritraggono mentre saluta Perrella amichevolmente all’indomani di una telefonata in cui l’ex camorrista lo avverte: «Domani vengo su, vediamoci». E l’incontro avviene a Vicenza, in strada, poi i due si spostano. Andreola spiega per chi lavora, ovvero Punto Riciclo, che ha preso in affitto il ramo d’azienda del Centro Riciclo di Vedelago dopo il crac della gestione precedente di sui Fuso nel tempo ha rilevato le quote.

«Sarebbe un affare» dice Vito Andreola a Perrella, «loro guadagnano 250 mila euro l’anno, sarebbe un affare, sono 30 mila metri quadrati con 2 mila di capannone».

Dopodichè Andreola propone a Perrella di visitare il posto, e il sopralluogo si fa in macchina con Andreola che guida e spiega la bontà dell’affare: «L’impianto è proprio pieno di rifiuti»... e quando l’ex camorrista chiede di stringere e chiede del proprietario è Andreola stesso a spianare: «Se la cosa ci interessa facciamo l’incontro con lui».

“Lui” è Stefano Fuso: Andreola porta Perrella direttamente nel suo ufficio a distanza di poco tempo. Fuso pare che sia ben conscio di chi sia Perrella tanto da chiedergli anche informazioni sul suo libro “Oltre Gomorra” sul traffico di rifiuti.

Fuso spiega le vicissitudini dell’impianto, il suo ingresso in società (acquisendo le quote dagli ex soci Paolo Callegari e Marta Tessaro attraverso società diverse a lui collegate): «Ti do tutto l’impianto e la società per operare» dice a Perrella. Poi si accredita facendo valere la sua storia (massoneria, Gladio, P2), i suoi ambienti («quelli dell’agenzia americana»), e i suoi agganci per spiegare che alla Punto Riciclo «è rimasta totalmente pulita».

Perrella si dimostra interessato all’affare. Si può trattare? «Non mi chiamare, ci vediamo vengo a trovarti dove vuoi» spiega, e poi aggiunge: «Se serve ti do le mie Sim, quelle anonime estere non intestate a nessuno, ci parliamo su quelle». Un affare alla luce del sole.

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