Si barrica in casa e terrorizza il quartiere, la resa dopo ore di tensione
Paura a Preganziol nel pomeriggio di domenica 26 gennaio. I carabinieri temevano che l’individuo, non nuovo a episodi di violenza, potesse aver aggredito la compagna. Trasferito in ospedale

La strada sbarrata, almeno sei pattuglie dei carabinieri, vigili del fuoco e ambulanza. Nel pomeriggio di domenica 26 gennaio fino a tarda sera, via Gramsci sembrava la scena di un crimine. Quando il cinquantunenne residente nella villetta al civico 9 ha chiamato il 112 per denunciare la scomparsa della moglie, rendendosi poi irreperibile, i militari sono intervenuti in forze con il terribile sospetto di un femminicidio.
Appurato che la donna in realtà si trovava all’estero, per far uscire il cinquantenne di casa, dopo aver provato invano per ore a stabilire un dialogo con lui, è stato necessario sfondare la porta. Il soggetto è stato condotto in ospedale dove è stato sottoposto ad accertamenti psichiatrici.
L’incubo per i residenti del quartiere compreso fra le via Gramsci e Manzoni, è iniziato attorno alle 14, poco dopo la telefonata sospetta del cinquantunenne, italiano e già noto alle forze, che sosteneva che la moglie fosse scomparsa. I militari erano già intervenuti in quella casa, scenario di liti frequenti, anche violente, fra la coppia. La moglie è una coetanea di origine rumena.
Di recente risulta che all’uomo siano state sequestrate alcune armi bianche. Alla richiesta di spiegazioni da parte dei militari il soggetto ha mostrato un atteggiamento ambiguo; poi l’interruzione dei contatti. Il telefono spento, la moglie a sua volta irreperibile-l’ultima chiamata dal cellulare della donna era stata registrata a Preganziol- hanno fatto temere il peggio.
Al primo intervento della pattuglia, l’uomo si è barricato in casa chiudendo porte e finestre e rifiutando di rispondere al citofono. Nel frattempo la via è stata blindata, e alle gazzelle si sono aggiunti vigili del fuoco e ambulanze, in fila lungo la via delimitata dal nastro segnaletico. Dopo il via libera dalla Procura le SOS (Squadre Operative di Supporto) del quarto Battaglione Mestre ha sfondato la porta e fatto irruzione nella casa. Il cinquantunenne era asserragliato in camera da letto.
I militari appurato che fosse disarmato lo hanno accompagnato fuori, dove è stato preso in cura dai sanitari e accompagnato al Ca’ Foncello per una valutazione psichiatrica. La moglie nel frattempo è stata rintracciata: sta bene, e si trova suo paese d’origine.
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