Portobuffolè vuole portare il Livenza attorno alle mura del castello

PORTOBUFFOLE’. Il fiume Livenza tornerà a scorrere sotto le mura del centro storico portuense. Si tratterà nello specifico di un ramo morto che oltre a ricreare l’atmosfera di un tempo a Portobuffolè, porterà anche benefici per la sicurezza idraulica del centro abitato della frazione di Settimo. Ad annunciarlo è il sindaco Andrea Susana: «Si tratta di un’opera che abbiamo chiesto in perequazione al progetto del bacino del Pra’ dei Gai. I lavori ricadranno su Portobuffolè e su Mansuè: noi in contropartita abbiamo chiesto di riavere l’acqua in centro storico, per poter ricreare lo splendore della Portobuffolè medievale, ma anche per mettere in maggior sicurezza il centro abitato di Settimo, regolamento l’afflusso dell’acqua poco prima dei ponti».
Da circa un secolo infatti il corso del fiume Livenza è stato deviato e non attraversa più il centro cittadino. «Il progetto allo studio vedrà la realizzazione di un ramo morto», spiega il primo cittadino, «il Livenza correrà in tubi sotterranei fino alla porta di villa Giustinian per poi risalire in superficie. Verrà inoltre ampliato l’invaso attualmente esistente che è troppo piccolo e che mette sempre in difficoltà l’idrovora che si trova in fondo a via Riva Piana. Con l’invaso più grande metteremo in sicurezza idraulica l’area di Settimo».
Portobuffolè deve gran parte della sua fortuna al fiume Livenza. Il primo nucleo di abitanti di Portobuffolè nacque sulla riva sinistra del fiume Livenza: si trattava di un villaggio di pescatori. In breve la città si sviluppo e dal 997 abbiamo i primi documenti in cui si parla del castello con un ponte levatoio sul Livenza che faceva entrare i visitatori provenienti dal Friuli. Nel 1870 al posto del ponte levatoio in legno venne costruito il ponte Friuli in pietra cotta, a due grandi arcate e fiancheggiato da sei eleganti poggioli. Sotte ponte Friuli il Livenza continuò a scorrere fino agli inizi del 1900, quando il corso del fiume venne deviato a causa delle ricorrenti alluvioni e della perdita di importanza dei commerci per via fluviale. Intanto l’iter per la realizzazione del progetto Pra’ dei Gai è giunto alla gara di appalto. La commissione di Via era stata istituita nel 2012: vista l’ostruzione dei Comuni rivieraschi friulani guidati dall’amministrazione di Prata di Pordenone, dall’idea iniziale delle due casse sul Livenza (una tra Mansuè e Portobuffolè e l’altra a Ghirano) si è giunti ad un’unica cassa in territorio veneto di superficie pari a 550 ha per un invaso di 25 milioni di metri cubi. La cassa sul Monticano a Fontanelle invece avrà una superficie di 38 ha e una capacità di 2 milioni di metri cubi. Il costo complessivo delle opere è di circa 40 milioni di euro.
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