Si spegne di crepacuore tre giorni dopo mamma: Anna aveva accudito Manu per una vita intera
Commovente vicenda di grande amore familiare a Ponte della Priula. Manuela Camatta muore tre giorni dopo la madre Anna Maria. Per 58 anni hanno vissuto l’una accanto all’altra

«Vivevano in simbiosi, Manuela con la sua sensibilità aveva capito che mamma Anna Maria non c'era più e probabilmente l’ha voluta raggiungere subito».
Questa è la commovente testimonianza dei familiari di Anna Maria Lovatello, 87 anni, e di Manuela Camatta, 58 anni, madre e figlia scomparse a tre giorni di distanza l'una dall'altra. Manuela, portatrice di disabilità dopo la nascita, è stata sempre accudita in casa.

Per gli stessi medici ha rappresentato una sorta di record di longevità, visti i suoi problemi di salute. Un record dovuto all’amore. Anna Maria Lovatello, sempre accanto a sua figlia, nonostante l'età, non aveva acciacchi. L'anziana però è mancata lunedì mattina a causa di un infarto, spegnendosi tra le braccia dell'altro figlio, Andrea. Manuela invece è morta giovedì in ospedale, poche ore prima del funerale di mamma Anna Maria, il rito si è celebrato ieri nel Tempio Votivo di Ponte della Priula.
«È successo tutto all'improvviso. La zia Anna Maria è morta per un infarto. Lei, insieme a mio zio Livio e mio cugino Andrea, si sono sempre presi cura di mia cugina Manuela con immenso amore», racconta la cugina Miledi. «Mamma Anna Maria viveva praticamente in simbiosi con la figlia Manuela – testimonia la parente -. Ha scambiato la propria vita a favore della figlia, ha sempre messo la figlia prima di tutto, come ha giustamente ricordato don Andrea oggi al funerale».
Manuela Camatta non era nata con una malattia genetica, la disabilità era arrivata per complicazioni mediche dopo il parto. La famiglia si è occupata di lei per 58 anni, dal nutrirla a tutte le altre necessità quotidiane, in particolare mamma Anna Maria le era sempre accanto.
Manuela stava al mattino qualche ora al Ceod di Susegana, accompagnata dal papà (fino a quando il genitore scomparve nel 2019) e ora dal fratello Andrea, che ha sempre aiutato la mamma. «Anche i medici ci hanno riferito che per arrivare con la sua disabilità a 58 anni, accudita dalla mamma e dai familiari, senza aver mai visto un ospedale, è stata un'eccezione», spiega la cugina.
«Manuela viveva in completa simbiosi con la mamma, era curatissima. Ha sofferto subito, quando la zia è morta di infarto, perché non era abituata a stare lontana dalla mamma e ha iniziato a stare male. Una cosa che ci ha sorpreso, ma che poi abbiamo capito».
Le condizioni della figlia sono infatti precipitate dopo la morte della madre ed è stato necessario il ricovero in ospedale. Anche lì giorno e notte fratello e cugine le sono stati sempre vicino, ma la 58enne aveva già compreso che la mamma era mancata. Manuela non dialogava, ma si esprimeva con dei segni, parole con cui si faceva capire.
«Manuela aveva una grandissima sensibilità, grandissima – ripete la cugina - Recepiva, lei non parlava ma aveva il suo modo di comunicare con la mamma e farsi capirsi al volo». La 58enne è spirata giovedì poco dopo mezzogiorno. «Abbiamo trovato del personale splendido anche in ospedale – spiega la parente –, ma Manuela ha sentito che non c'era più la mamma. In qualche modo abbiamo capito che cercava la mamma, con i suoni che emetteva. Purtroppo mamma non c’era più. E crediamo che lei, in qualche modo, abbia voluto raggiungerla».
Il funerale di Manuela Camatta sarà celebrato martedì alle 15.30 nel Tempio votivo di Ponte. La famiglia, Andrea, zii, nipoti, cugini, ringraziano tutti quelli che sono loro vicini per questo doppio lutto.
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