Pieve di Soligo, doppio raid vandalico contro le corriere Mom
Vetrate spaccate e orina sul posto del conducente. L’ipotesi: ritorsione da parte di un gruppo di ragazzi sanzionati. Minet (Faisa Cisal): «Serve la videosorveglianza»
Una ritorsione dei bulli che salgono sui bus senza biglietto o creano confusione e quindi vengono lasciati a piedi? Questa è tra le ipotesi sugli autori dei vandalismi che si sono ripetuti sulle corriere della Mom nel deposito di Pieve di Soligo. Sono stati spaccati finestrini e trovati residui di orina sui sedili dei conducenti. Raid notturni si sono susseguiti tra giovedì e venerdì notte. «In realtà non possiamo sapere a che ora di preciso sia successo, avevamo chiesto ancora tempo fa di mettere delle telecamere di videosorveglianza», spiega Paolo Minet, segretario del sindacato Faisa Cisal. Al termine del turno, verso le 20.30, ogni giorno una decina di mezzi vengono lasciati posteggiati nel piazzale retrostante il cimitero, in via Gerlin. All'alba gli autisti che ricominciavano il lavoro hanno ritrovato i finestrini mandati in frantumi con i martelletti che servono in caso di emergenza. Il giorno successivo invece sono stati ritrovati gli autobus aperti, senza evidenti segni di scasso: le porte, infatti, se forzate si aprono. Su un paio di veicoli c'era un odore di urina sul sedile dell'autista, un atto di sfregio verso gli stessi conducenti, come una vendetta.
«Sì, potrebbero essere delle ritorsioni di ragazzi che sono sorpresi senza biglietto, fanno confusione, vengono chiamati i carabinieri e i ragazzi fatti scendere – conferma il delegato della Faisa -. Possiamo immaginarlo, ma non si può accusare nessuno. Certo la linea 134 tra Conegliano e Pieve di Soligo è famosa perché si verificano dei problemi. Noi cerchiamo di far pagare i biglietti, mentre c'è chi pensa di viaggiare gratis». Mercoledì i carabinieri aveva denunciato per interruzione di pubblico servizio un marocchino di 21 anni, che si era messo davanti una corriera in stazione a Conegliano (quella che doveva andare a Pieve), come segno di ribellione. Senza biglietto era stato lasciato giù. L'ultimo di una serie di episodi dei bulli sulla linea 134. La problematica ora ritorna nel deposito dei mezzi a Pieve di Soligo. I vandali sanno che lì possono vendicarsi e rimanere impuniti. «Abbiamo chiesto all'azienda di tutelare il patrimonio, erano state promesse delle telecamere, ma non sappiamo nemmeno se c'è un progetto – afferma il sindacalista - C'è il passaggio della vigilanza, ma non è sufficiente».
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