Addio a Villa Fietta, Marcon tira dritto: «Scelta necessaria»

La protesta a Pieve del Grappa. L’alberghiero Maffioli concentrerà le lezioni in due sedi: «Il calo demografico impone una razionalizzazione»

Davide Nordio
La protesta degli studenti a Pieve del Grappa
La protesta degli studenti a Pieve del Grappa

«Purtroppo dobbiamo fare i conti con il calo demografico che si fa sentire sia nella scuola primaria sia in quella superiore. C’è il rischio concreto che a Pieve non parta la prima classe il prossimo anno, anche se si dovrà attendere l’esito delle preiscrizioni. A fronte di questo, abbiamo pensato che per gli studenti era meglio contare su sedi scolastiche più adeguate, dove tra l’altro la Provincia ha investito molto in termini di sicurezza e ammodernamento».

Il presidente Stefano Marcon spiega così la decisione di chiudere dal prossimo anno la sede di Villa Fietta dell’alberghiero Maffioli, decisione che ha visto la levata di scudi dei genitori che sabato hanno tenuto un sit in di protesta.

«Comprendo le problematicità sollevate – continua Marcon – ma è stata una decisione condivisa quella di razionalizzare la didattica nelle sedi di Castelfranco e Montebelluna, sedi proprie dell’istituto, mentre quella di Villa Fietta è in affitto. Voglio però assicurare che siamo ben disponibili a trovare soluzioni per chi manifesta difficoltà concrete a seguito della chiusura della sede di Pieve del Maffioli».

Per i genitori con questa scelta «si va incontro a un inevitabile impoverimento sociale, culturale e professionale in quanto Villa Fietta rappresenta l’ultimo presidio di scuola pubblica che consente di raggiungere diploma quinquennale nella Pedemontana. L’ipotesi di chiusura mette in ginocchio le 129 famiglie degli alunni frequentanti, oltre a quelle del circondario intenzionate ad iscriversi a partire da settembre prossimo. Già alle prese con le quotidiane difficoltà dei servizi di trasporto pubblico, le famiglie dovrebbero fare i conti con un aumento considerevole della spesa mensile e il contestuale peggioramento della qualità della vita famigliare-sociale, dato l’allungamento delle percorrenze per e da le sedi di Montebelluna e Castelfranco, ognuna distante oltre 25 km a tratta dalla sede attuale di Pieve».

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