«Pedemontana Emergenza verrà presto stabilizzata»

La promessa di Benazzi dopo l’appello dei sindaci, previsto incontro in Regione Intanto cinque medici lasciano il servizio: «Paghe ridotte e futuro incerto»

asolo. «Ci stiamo attivando per incrementare le risorse a disposizione di Pedemontana Emergenza, vera eccellenza che andremo a valorizzare e implementare». Il direttore generale dell’Usl Francesco Benazzi ha preso in carico l’appello che i sindaci della Pedemontana hanno rivolto alla Regione. «La Regione è impegnata non solo a garantire la continuità del servizio di Pedemontana Emergenza, ma anche a potenziarlo». Parole della consigliera regionale Silvia Rizzotto, capogruppo Zaia Presidente, interpellata dai sindaci di Cavaso, Castelcucco, Possagno e Pederobba prima che l’allarme fosse lanciato nel Consiglio comunale di Asolo dai rappresentanti di Pedemontana Emergenza.

La convenzione scadrà il 28 febbraio e il direttore Aurelio Tommasi che coordina medici e infermieri dell’Imet onlus, organizzazione no profit composta da medici e infermieri impegnati nell’emergenza, oltre ai volontari di Pedemontana Emergenza, ha comunicato che andare avanti così è insostenibile: «È sempre più difficile coprire i turni e i costi».

L’associazione che garantisce assistenza in 10 comuni della Pedemontana da Borso a Valdobbiadene, trasportando i pazienti con le sue cinque ambulanze e settanta volontari, negli ultimi tre anni ha subito pesanti tagli ai contributi che arrivano dall’Usl, scesi da 100mila a 49mila euro all’anno. «Fondi destinati a coprire le spese dei mezzi di proprietà dell’associazione, che non sono più sufficienti, considerando che le ambulanze, diventate negli anni più vecchie, necessitano sempre più di interventi di manutenzione», spiega Tommasi.

I problemi denunciati, che Benazzi si è impegnato ad affrontare, sono due: «La riduzione del 51 per cento ai contributi rende difficile mantenere le ambulanze a fronte dell’allungamento dei percorsi, perché dal Grappa capita di dover arrivare a Treviso, visti i tagli ai servizi degli ospedali nel territorio». Va chiarito che i settanta volontari di Pedemontana Emergenza operano a titolo gratuito, senza rimborso spese, «fatta eccezione per il panino durante i turni».

Il secondo problema consiste nel compenso dei medici: «Quelli che lavorano a supporto dell’Usl in periferia hanno un compenso lordo orario di 40 euro a fronte di 60 euro lordi previsti per i medici ospedalieri di Pronto Soccorso», continua Tommasi. «Già tre giovani medici hanno “salutato” l’associazione, da febbraio andranno a lavorare in ospedale. Con gli ultimi decreti che prevedono un incremento di organico nei nosocomi assumendo giovani neolaureati, la perdita di risorse per noi è inevitabile. Altri due giovani medici cominceranno a breve il corso in Regione per poi entrare nell’organico dell’Usl».

La richiesta è chiara: «I compensi dei medici impegnati in periferia vanno equiparati a quelli ospedalieri».

Benazzi ha già aperto un tavolo di lavoro su questo punto: «La differenza nei compensi era stata stabilita in base al fatto che un medico in Pronto Soccorso lavora sempre, fuori lavora in caso d’emergenza, ma ora stiamo valutando l’equiparazione». La consigliera regionale Rizzotto anticipa che «a breve ci sarà un incontro tra i comuni coinvolti, l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, Benazzi e Tommasi».

L’opinione dei sindaci è ben riassunta dal primo cittadino di Pederobba Marco Turato: «La Pedemontana ha già dato in termini di sacrifici: alla fine degli anni ’70 hanno chiuso gli ospedali di Crespano, Asolo, Pederobba, Valdobbiadene. Pedemontana Emergenza è rimasta per noi l’unica risorsa di pronto soccorso. Ora ci sono criticità dal punto di vista delle risorse economiche e umane. Pederobba dà un contributo pro capite di 40 centesimi, continueremo a farlo, ma sappiamo che non basta, servono più risorse per il servizio nella catena montuosa del Grappa: qui servono vetture 4 per 4 e tutto è più complesso». In previsione, il servizio sarà sempre più cruciale: «La nostra area si candida a Riserva della Biosfera, se arriverà il riconoscimento Unesco ci sarà un incremento del turismo e dovremo garantire un’adeguata assistenza», aggiunte il sindaco di Cavaso, Gino Rugolo. «Abbiamo interessato anche la presidente della conferenza dei sindaci dell’Usl Paola Roma», dice l’assessore di Cavaso, Michele Cortesia.

«Proroga, stabilizzazione e implementazione», sono le promesse di Benazzi. «L’azienda ha in corso un’importante revisione organizzativa in materia di emergenza sanitaria e trasporto in ambulanza. La riorganizzazione porterà a un incremento delle risorse a disposizione del Suem provinciale.Alla scadenza della convenzione ci sarà una proroga. I nuovi accordi economici permetteranno all’associazione di sostenere tutte le spese per garantire il servizio alla popolazione», chiude Benazzi. —

Maria Chiara Pellizzari

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