Parco e sala a vetrate per il nuovo Carletto

Ecco l’ambizioso piano di recupero dell’hotel di Selvana «Sarà una struttura moderna pensata per giovani turisti» 

«Ecco qui, questo è il piano per la rinascita dell’ex hotel Carletto». L’imprenditore Guido Ferreli ci ha mostrato in anteprima il progetto destinato, nel giro di un anno, a riportare la luce a Selvana riqualificando uno dei più problematici “buchi neri” della città, l’ex hotel Carletto appunto.

L’idea è stata disegnata dall’architetto Renzo Carbonere, che aveva pianificato già un anno fa il possibile sviluppo dello stabile per una cordata di imprenditori interessati a rilevare l’immobile all’asta da tempo.

Ferreli si è «innamorato delle potenzialità della struttura», dice, «e anche dei disegni sui quali oggi voglio attivare quanto prima un dialogo con l’amministrazione comunale». Non solo il completo restauro interno ed esterno del palazzo, ma anche ampliamenti per realizzare prima una nuova sala a vetri all’interno dell’attuale giardino, a disposizione degli ospiti, quindi, con un secondo intervento, nuovi ambienti per arrivare a 100 stanze.

Il Carletto cambierà nome, sia chiamerà – questa l’idea – “City Hotel”: «Un nome facile da ricordare, da identificare, da inserire nell’offerta cittadina» spiega l’imprenditore sardo, già proprietario dell’Hotel Città di Conegliano e pronto anche a nuovi investimenti nell’hinterland trevigiano.

«Sarà una struttura moderna, aperta a un pubblico giovane ma non solo, molti turisti stranieri saranno veicolati lì grazie a tour operator internazionali che sono già pronti a portare in città centinaia di visitatori». L’imprenditore vede il potenziale nel quartiere, vicino alla città, nell’area verde circostante (Acquette e Parco Storga a «tiro di bicicletta»), soprattutto e ovviamente nella città di Treviso.

«Me ne sono innamorato, è un luogo bellissimo, a misura d’uomo, da girare e gustare in tutte le sue particolarità» sottolinea sperando di poter avviare i lavori quanto prima.

L’offerta con cui si è aggiudicato l’immobile venduto all’asta è stata l’unica, ha già depositato l’assegno. «Ora non resta che iniziare», spiega, «ho già provveduto a ripulire l’area esterna e ora spero di attivare il cantiere vero e proprio».

Perché Treviso? «Perché la richiesta è ampia, e i margini di crescita turistica della città ancora grandissimi». Concorrenza? «Ci sono molte strutture, ma credo che il “City” avrà dalla sua molti assi, soprattutto con la ristrutturazione che ne valorizzerà spazi e potenziale». Nei prossimi giorni Ferreli provvederà alla rimozione della vecchia insegna che svetta sulla cima del palazzo (una vista invidiabile, quelle della camere all’ultimo piano) e dei cartelli pubblicitari che – incredibile a dirsi – ancora indicano il Carletto in alcune vie della città. Poi si tratterà di sedersi al tavolo con il Comune, a cui Ferreli intende sottoporre per primo lo stesso problema sollevato già anni fa dai residenti: «La fognatura è necessaria, anche per risolvere il problema del corso d’acqua alle spalle dell’immobile, insalubre». «Il progetto che vi sto facendo vedere è la base da cui partire», specifica, «potrà subire modifiche in corso di approvazione, ma già dimostra quanto potrà cambiare l’aspetto di questo angolo di città». —

Federico de Wolanski



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