Pannolini, Contarina ci riprova: nuovo impianto da 9,7 milioni
Dopo la fine della collaborazione con Fater, la società vuole operare in house. Bando Pnrr per avere la struttura pronta nel 2026. Poi raccolta casa per casa

Quasi dieci milioni di euro per realizzare entro un anno un nuovo e moderno impianto per il trattamento e l’avvio a riciclo dei pannolini.
Contarina ci riprova grazie ad un sostanzioso contributo del Pnrr da sfruttare in tempi brevi anche per accaparrarsi una importante fetta di mercato. L’avviso di interesse per la realizzazione dell’opera è stato pubblicato pochi giorni fa. La gara è europea.
Una sfida lunga 10 anni
È dal 2015 che la società di Spresiano, braccio operativo del Consorzio del Bacino Priula, insegue il sogno di conquistare un altro primato italiano con il trattamento dei pannolini. Era lì, a portata di mano, figlio della collaborazione con la pescarese Fater che dopo lunghissima burocrazia aveva installato, proprio a Spresiano, il primo impianto capace di gestire i pannolini e avviarli a riciclo.
Test e prime raccolte sono durate per anni poi, nel 2022, Fater (Gruppo Angelini) ha deciso di mettere la parola fine alla sperimentazione dando il via allo smantellamento dell’impianto. E pensare che il primo taglio del nastro era datato 24 marzo 2015, con lancio ufficiale nel 2017, due inaugurazioni con ministri e alte cariche ma accensione motori solo nel 2019, quando l’allora ministro grillino per l’Ambiente Sergio Costa sventolò il decreto “end of waste”.
«La Fater non si occupa più di riciclo dei pannolini» ha spiegato telegraficamente l’anno scorso la Fater, «l’impianto presso Contarina a Lovadina di Spresiano ha cessato le sue attività (ed è stato smontato e rimosso, ndr)». Contarina rimasta scottata e con il cerino in mano ha deciso però di rimboccarsi le maniche candidandosi ai finanziamenti europei per farselo da sé, l’impianto, e gestirsi raccolta e riciclo.
I fondi pnrr e la gara
«Ci siamo proposti per ricostruire l’impianto» sottolinea il vicedirettore Contarina Andrea Favalessa, «e siamo stati destinatari del finanziamento». Di qui l’avvio, pochi giorni fa, della gara europea per la sua realizzazione.
Vale 9.706.073 euro, scade a fine mese e salvo non vada a vuoto (difficile) «porterà alla realizzazione dell’impianto e alla sua operatività per l’inizio del prossimo anno». Inizialmente si era pensato di ubicare la struttura nel centro di Trevignano, poi Contarina ha preferito riutilizzare gli spazi usati anni fa per l’impianto Faber all’interno dell’hub di Spresiano.
Un nuovo ciclo di raccolta
Se tutto andrà per il meglio, l’anno prossimo Contarina sarà una delle pochissime società in Europa capace di gestire in house il trattamento dei pannolini, la loro raccolta, lavorazione, scomposizione in rifiuti da riciclare. Un primato nel primato, e stavolta senza timore di collaboratori e passi indietro.
«Quando la struttura sarà operativa e funzionante avvieremo subito l’attività di raccolta, che a quel punto diverrà sistematica, con la definizione di un giorno “a calendario” come per le altre frazioni di rifiuto ed ovviamente solo per le utenze che ne avranno necessità».
Forse avranno anche un bidone colorato ad hoc. Oggi invece, dallo smantellamento dell’impianto Fater, i Pap (frazione di rifiuto di gestione complessa) sono tornati ad essere conferiti nell’indifferenziato secco.
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