Barista uccisa sul Piave, nuova perizia su Biscaro. I genitori: «Vogliamo giustizia»

I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Venezia hanno accolto la richiesta della difesa. I parenti di Elisa Campeol hanno lasciato in lacrime l’aula di giustizia

Marco Filippi
Elisa Campeol
Elisa Campeol

Nel giorno in cui Elisa Campeol avrebbe compiuto 39 anni, i giudici della Corte d’Appello di Venezia hanno deciso di disporre una nuova perizia psichiatrica sul suo assassino, Fabrizio Biscaro, 39 anni, l’operaio che, il 23 giugno 2021, l’accoltellò e la uccise mentre stava prendendo il sole in riva al Piave nell’Isola dei Morti a Moriago.

È l’esito dell’udienza tenutasi ieri mattina in Corte d’Assise d’Appello a Venezia sull’efferato omicidio. Ormai un anno fa, il 2 febbraio 2023, la Corte d’Assise di Treviso condannò Biscaro in primo grado a 25 anni di galera.

Fabrizio Biscaro
Fabrizio Biscaro

Una sentenza che tenne conto della perizia dello psichiatra Roberto Lezzi, che aveva giudicato Biscaro capace d’intendere e volere al momento del fatto, a differenza del perito del giudice delle udienze preliminari, il dottor Tullio Franceschini, che era arrivato alla conclusione opposta.

Ieri, i giudici veneziani hanno accolto la richiesta di rinnovazione della perizia psichiatrica su Biscaro, così come chiesto in un’ istanza dal suo legale, l’avvocato Rosa Parenti.

Una a richiesta a cui s’è associato anche il procuratore generale. I giudici hanno quindi nominato un collegio di tre periti, gli psichiatri Alberto Castagna, Davide Roncalli e Giulia Casagrande, che il 12 febbraio prossimo dovranno presentarsi in Corte d’Appello per il conferimento dell’incarico con relativi quesiti.

I genitori della barista di Pieve di Soligo, presenti, hanno lasciato l'aula in lacrime e non hanno più avuto la forza di continuare ad assistere all’udienza. «Per i genitori di Elisa - spiega l’avvocato di parte civile Lorenza Secoli - è stato un duro colpo. Non si aspettavano che si dovesse ancora discutere sulla capacità d’intendere e volere dell'assassino. Soprattutto nel giorno del compleanno di Elisa. Confidiamo, tuttavia, che anche in questa occasione venga confermata la perizia precedente, e che finalmente la povera Elisa trovi giustizia».

Quel giorno la vittima che fu scelta a caso dall’assassino. Il giorno della tragedia Elisa Campeol stava prendendo il sole nell’oasi naturale dell’Isola dei Morti, sul greto del Piave a Moriago. All’improvviso, dalla stradina di accesso al greto, dietro al suo lettino, si materializzò Biscaro che, con un coltello comprato in un supermercato della zona la sera precedente, infierì sulla barista con una trentina di coltellate. A nulla servì l’intervento del 118. Elisa Campeol morì mentre i sanitari del Suem tentavano di rianimarla.

L’omicida tornò nell’auto che aveva parcheggiato a poche centinaia di metri e, sporco di sangue, si diresse alla caserma dei carabinieri di Valdobbiadene dove si costituì consegnando, come prova del suo delitto, il coltello e un lobo dell’orecchio della vittima.

Fu arrestato e incarcerato la sera stessa. Si scoprì poi che era stato seguito presso il centro di salute mentale di Conegliano ma che si era volontariamente sottratto ad una cura per il disturbo di personalità di cui era affetto.

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