Omicidio Ceschin verso il processo: «Contraddittorie le accuse al marito»

La difesa: «Perché avrebbe speso un milione per i sicari, se versava 10mila euro al mese alla moglie?». Ma quelli di parte civile: «Un plauso al pm nonostante i tentativi di intralciare la ricerca della verità»
Marco Filippi
L'avvocato Fabio Crea
L'avvocato Fabio Crea

Prove contraddittorie, conclusioni affrettate ma anche soddisfazione e sostegno alla procura. La notizia dell’avviso della chiusura delle indagini nei confronti dei tre principali indagati dell’omicidio di Margherita Ceschin (l’ex marito Enzo Lorenzon e i due dominicani Juan Maria Beltre Guzman e Sergio Antonio Luciano Lorenzo) ha provocato reazioni contrastanti, come previsto, tra i legali degli indagati e i colleghi che tutelano i famigliari della vittima.

Il legale del presunto mandante dell’omicidio, l’avvocato Fabio Crea, precisa: «La tesi accusatoria contro Lorenzon, basata sul movente economico, si dimostra contraddittoria e, quindi, fragile oltre che, dal nostro punto di vista, infondata. Come si può, infatti, ragionevolmente affermare che per non pagare 10.000 euro al mese alla ex moglie ultrasettantenne, Lorenzon avrebbe sborsato immediatamente qualche milione di euro tra contanti e acquisti di immobili? Lorenzon da sempre è un uomo di affari e quindi capace di valutare i propri interessi e che quello di sborsare subito milioni di euro piuttosto che 10.000 euro mensili sia un pessimo affare è evidente a chiunque».

L’avvocato Mauro Serpico difende Sergio Antonio Luciano Lorenzo, quest’ultimo nella doppia veste, per l’accusa, di organizzatore del delitto e sicario di Margherita Ceschin: «È presto per fare valutazioni. Abbiamo richiesto copia dell’intero fascicolo di indagini e i prossimi giorni li passeremo a studiare e capire quali sono questi elementi di prova schiaccianti che la procura ritiene di avere in mano. Al momento la realtà processuale sembra dire il contrario come sostenuto dalla Cassazione che ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare ritenendo non sufficiente il quadro indiziario. Anche dal punto di vista logico la ricostruzione della procura pare debole: il mio assistito avrebbe accettato di commettere un omicidio in cambio di un milione di euro e di immobili a Santo Domingo ricevendo come acconto solo 3.000 euro».

Soddisfatto per la possibile archiviazione della posizione di Dileysi Lorenzo Guzman, la compagna di Lorenzon, è l’avvocato Giuseppe Pio Romano: «Sono soddisfatto perché sin dal primo momento che ho conosciuto la signora Dileysi mi son reso conto della sua estraneità ai fatti. Esprimo il mio compiacimento nei confronti del sostituto procuratore che ha valutato con serenità la posizione Dileysi distaccandosi da quello che, purtroppo, è solitamente l'attacco mediatico».

L’avvocato Aloma Piazza, rappresenta il fratello della vittima, Paolo Ceschin: «Un plauso alla procura e agli inquirenti perché, nonostante tutti i tentativi di intralciare la ricerca della verità per dare giustizia a una donna vittima di un brutale omicidio su commissione sono riusciti a chiudere le indagini celermente nei confronti di soggetti che vengono chiamati alle loro specifiche gravissime responsabilità. Si auspica che le contestazioni possano portare all’applicazione dell’ergastolo, anche in caso di richieste di riti alternativi».

Infine, Francesca, la figlia di Margherita Ceschin, attraverso il suo legale Umberto Saracco, rinnova la massima fiducia verso magistratura e organi inquirenti. «In questo anno, Francesca - si legge in una nota - ha preso atto, soprattutto dalla stampa, di possibili errori da parte del tribunale di Treviso e si augura che questi, ove confermati, non compromettano l'accertamento delle responsabilità e le conseguenti condanne per un fatto per lei e la sua famiglia doppiamente doloroso, visto il coinvolgimento del padre. Ciò determinerebbe uno sfregio alla memoria della madre. Francesca aveva vissuto gli ultimi momenti di vita della madre, avendo pranzato con lei e le figlie il giorno prima ed avendola poi sentita per telefono il giorno stesso. Il suo femminicidio è stato quindi un violento strappo, vissuto drammaticamente sopratutto per le modalità brutali con cui è stato perpetrato».

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