«Oggi ci sono pochi operatori qualificati Più delle medicine il segreto è l’amicizia»

L’intervista
«C’è uno spaventoso aumento dei casi di autismo, la situazione è molto complicata soprattutto per le famiglie che non hanno le risorse finanziarie per potersi arrangiare». A parlare è Franco Antonello, imprenditore castellano che il problema dell’autismo lo conosce bene non solo perché il figlio Andrea è autistico, ma anche perché è fondatore de I Bambini delle Fate, fondazione che si è trasformata in Spa proprio per aiutare i bambini, i ragazzi, ma anche gli adulti che convivono con l’autismo.
Quali i principali problemi da affrontare?
«Il problema principale è che nelle strutture in cui vengono accolti i ragazzi e gli adulti affetti da autismo, anche nella Marca, gli operatori nella maggior parte dei casi non sono qualificati, sono impreparati ad affrontare l’autismo, a volte proprio non sanno cosa sia, sono volontari, ricevono rimborsi spese di poche centinaia di euro al mese. Ma non mi faccia parlare di contributi pubblici o di interventi da parte della politica. Io accetto la situazione per quella che è, soprattutto perché sono convinto che nessun istituzione o persona singola potrebbe risolvere da sola i problemi di questi ragazzi».
Il vostro motto è “Sporchiamoci le mani”. Come aiutare concretamente le persone che vivono l’autismo?
«Il segreto è semplice. Questi ragazzi non ci chiedono medicine, ma di avere un amico. L’amicizia è una magia che può cambiare la vita a qualsiasi persona, a maggior ragione ai ragazzi autistici che sono quasi sempre da soli, o hanno come unico amico la mamma o il papà. Sarebbe importante ognuno di noi potesse dedicare un giorno alla settimana o un pomeriggio al mese a quel ragazzo un po’ strano che magari è il vicino di casa, compagno di classe o che lavora nella stessa azienda, questo sarebbe il vero cambiamento».
Voi state incentivando l’instaurarsi di nuove amicizie con la Banca del Tempo Sociale. A che punto è questo progetto nella Marca?
«In provincia di Treviso, dove abbiamo attivato il progetto da circa un anno, abbiamo attivato due progetti a ciascuno dei quali collaborano 30 ragazzi del Pio x e dell’Artistico di Treviso, che trascorrono un pomeriggio alla settimana con 10 ragazzi autistici accolti dall’Associazione Liberamente Onlus di Treviso, mentre altri 30 studenti degli istituti Primo Levi e Veronese di Montebelluna instaurano delle amicizie con 10 ragazzi della Cooperativa Sociale Sonda – comunità Ca’leido di San Vito di Altivole. I 20 ragazzi autistici coinvolti hanno così 3 amici che vanno una volta alla settimana a trovarli. E, dall’altra parte, gli studenti ricevono crediti scolastici, ma anche un compenso mensile con un buono da 50 euro da spendere in libreria, mentre tra i 30 studenti di ogni progetto viene selezionato il più meritevole a cui viene data una borsa di studio da 3mila euro».
Cosa succede quando i ragazzi autistici crescono e diventano adulti?
«Quando i ragazzi diventano adulti fatiche e dolori aumentano e la situazione diventa drammatica. Il rischio è che finiscano impastigliati, anzi è la normalità che vengano somministrati loro psicofarmaci per farli stare tranquilli, in modo che gli operatori nelle strutture possano controllare anche 25 persone insieme. Le strutture che finanziamo, come Ca’leido, dovrebbero essere un esempio per tutta Italia».
Qual è la differenza che la Spa i Bambini delle Fate continua a fare?
«Nella sola provincia di Treviso abbiamo associato oltre 100 imprenditori. Grazie al loro sostegno, che non è fatto di donazioni ma di contributi regolari e continui, riusciamo a pagare il personale e a dare l’assistenza che serve. Nella Marca stiamo aiutando realtà come “Farcela” a Castelfranco, Agorà a Castelllo di Godego, Ca’leido a San Vito di Altivole, Liberamente a Treviso». Intanto Andrea, 26 anni, autistico, prende il telefono del papà Franco e risponde alle domanda. «Tribuna? Bella. Medicine? Non le voglio. Amici? Sì! Voglio gli amici».
Per chi vuole mettersi in contatto con Franco e Andrea, oltre alla pagina Facebook “Franco e Andrea” (609mila like) c’è il sito www.ibambinidellefate.it.
Maria Chiara Pellizzari
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