Offerta d’acquisto per l’ex Eca a Treviso. I due studentati li farà il Governo
Dopo la palazzina alla Salsa, Invimit guarda a piazza Pio X. La proposta già sul tavolo del Comune. «Si può fare»
A dare una spinta al progetto universitario del Comune di Treviso sarà Roma. Alla faccia dell’autonomia, se volete, ma difficilmente si potrebbe dire no ad un aiutino centralista che vale milioni di euro, olia gli ingranaggi di un progetto su cui Ca’ Sugana punta moltissimo, e solleva il bilancio comunale da spese che oggi non avrebbe agio a fare.
Invimit, il fondo immobiliare governativo, si è infatti fatto avanti per realizzare anche il secondo studentato del piano universitario trevigiano: quello in centro storico, all’ex Eca di piazza Pio X.
La doppia proposta
L’offerta è arrivata in Comune da poco, sulla scia della trattativa già avviata ed approvata per l’acquisizione da parte di Invimit della palazzina comunale all’ex caserma Salsa (compendio escluso dalla riqualificazione Pnrr proprio con l’obiettivo di farne – inizialmente in proprio – uno studentato).
L’interesse del fondo ministeriale sull’ex Eca è lo stesso che guida l’operazione alla ex caserma Salsa: acquisire il palazzo dall’amministrazione, e riqualificarlo per metterlo a disposizione della residenzialità universitaria. Una manna.
Invimit si muove sulla scorta degli stanziamenti di bilancio previsti dal Governo dopo la rivolta delle “tende”, che l’anno scorso ha infiammato gli atenei di mezza Italia con la giusta richiesta di case da parte di studenti fuorisede (e non) costretti sotto il giogo di un mercato degli affitti infeltrito, e dai prezzi stellari. Una realtà che è, oggi, quella di Treviso, con l’aggravante però che il capoluogo di Marca non è ancora una città di residenzialità universitaria come Padova o Venezia, visto che i corsi sono ancora frequentati da pochi esterni.
il giro e la trattativa
Il palazzo dell’ex Eca è stato il primo, nella redigenda mappa universitaria comunale, ad essere individuato come possibile sede di uno studentato. Mancavano – e mancano – i soldi per la sua riqualificazione, da avviare comunque non appena svuotato dagli alloggi di emergenza e dal ristorante economico, entrambi da trasferire nella “casa del sociale” in costruzione al Foro Boario.
«Si farà» hanno sempre assicurato in Comune, ammettendo però che il primo studentato realizzabile sarebbe stato quello alla Salsa, proprio per l’interesse manifestato da Invimit all’offerta di cessione del palazzo da parte del Comune (ormai alla stretta finale). Ora che Invimit – forse consigliata dal Comune – ha allargato lo sguardo anche all’edificio in centro storico, Ca’ Sugana accarezza l’idea che i due studentati possano essere realizzati insieme, e celermente, a spese di altri.
Sull’ex Eca Comune e Invimit hanno già avuto un paio di confronti. Sul tavolo una cifra poco inferiore ai 400 mila euro per la vendita; bassa, se non bassissima, ma condizionata allo stato dell’immobile e al vincolo studentato che si intende apporre, stroncando i sogni del mercato immobiliare cittadino.
«Tutto quadrarebbe»
«L’operazione è al vaglio» ammette l’assessore al bilancio e al patrimonio Riccardo Barbisan, «ci sono interlocuzioni in corso e i primi pareri tecnici anche in merito alla perizia di partenza, che andrà comunque definita puntualmente. Se l’operazione andasse in porto» sottolinea, «sarebbe la quadra perfetta di un piano universitario cittadino che vede l’apertura di due studentati per i due poli principali: Salsa e centro storico. E una compartecipazione di progettualità tra Comune e Governo per il benessere della città e della crescita dei giovani». In Comune si incrociano le dita.
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