Notti trevigiane sulla Restera fra relax e aperitivo lungo /FOTO

Nei locali dell’Alzaia trovi il cliente affezionato e il giovane in cerca di fresco. I gestori puntano sull’happy hour e non solo. E dal 22 torna la musica dal vivo
AGOSTINI TREVISO BAR E LOCALI LUNGO IL SILE, IN FOTO OSTERIA DA NEA
AGOSTINI TREVISO BAR E LOCALI LUNGO IL SILE, IN FOTO OSTERIA DA NEA

Il caldo si è attenuato, ma non di molto e a Treviso non c’è il mare, è vero, ma c’è il fiume, il Sile, che sembra accrescere ogni anno il suo fascino. Con la sua lunga passeggiata, la Restera, immersa nel verde e nel silenzio, che da Ponte della Gobba, volendo, conduce fino alla Conca di Portegrandi, costellata di locali e punti di ritrovo, fonte di attrazione per turisti, cicloamatori, sportivi, amanti della corsa. Ma da sempre anche meta sicura per un aperitivo o una cena per i trevigiani che d’estate, costretti in città, cercano un po’ di refrigerio e pace a due passi dal centro. L’emblema del “locale di sempre” lungo il Sile, sta a Silea. Il Sile e la Nea, nominare l’uno è pensare inevitabilmente all’altro. La storica osteria è una certezza per chi cerca un luogo suggestivo per bere un’ombra di vino e gustare qualche cicchetto. Lo sa bene Oreste Carlo Bolgiani, detto Mimmo. Quando viene chiesto a Walter Caldato di indicare un avventore abituale, lui non ha dubbi: «Mimmo!”, perché appena può si piazza nel plateatico esterno, a due passi da casa». «Mi piace questo posto», conferma mimmo: «Quando posso ci vengo: si beve bene, si mangia meglio. E poi ci sono tanti giovani e belle ragazze». Già, perchè quest’estate come tutti gli anni la Nea si è riconfermata un punto di attrazione imprescindibile, ogni martedì sera, con i concerti di “Nea in Jazz”, rassegna musicale giunta alla decima edizione. I concerti si sono svolti all’orario aperitivo, nel plateatico esterno, tra i tavolini, sotto luci colorate e lanterne, mentre centinaia di ragazzi si sono riversati sulle rive del fiume per bere birra e ascoltare buona musica. «Dieci serate, forse inizialmente penalizzati dal brutto tempo ma non ci possiamo lamentare», racconta lo storico gestore Walter Caldato che conduce la locanda assieme alla sorella Samantha Caldato: «È il decimo anno, e ora ci aspetta la festa di fine estate». Un locale per di più estivo la Nea, dove si possono gustare ottimi cicchetti ma nel ristorante anche gustosi piatti di pesce. «La nostra forza naturalmente è la location: attiriamo clientela di tutte le età dai clienti abituali, ma anche sempre più giovani che ormai alla cena preferiscono aperitivi sempre più lunghi e qualche cicchetto».

Ma oltre alla Nea c’è l’imbarazzo della scelta: a Ponte della Gobba, subito s’incontra il Barcon, suggestiva barca ormeggiata appena fuori dalle Mura, una location d’effetto per un locale in stile marinaresco dov’è possibile bere un aperitivo e cenare guastando un menù sia a base di carne che di pesce. Dal 22 agosto fino ad ottobre ogni giovedì ci sarà musica dal vivo. Ma basta proseguire lungo la Restera, dieci minuti a piedi, cinque appena in bicicletta, l’ansa del fiume accoglie il Makallè, ristorante di pesce condotto da qualche anno da Marco Parenzan. «Nonostante la crisi il nostro giro di clienti non manca mai», dice, «magari cambiano un po’ le abitudini, a cene sostanziose, soprattutto i più giovani, preferiscono aperitivi sempre più lunghi, accompagnati da cicchetti».

«Abito qui vicino e appena posso vengo qui con piacere, non solo per il panorama, ma soprattutto per la cucina», conferma Francesca Bortolanza. «Veniamo sempre qui, indubbiamente il posto è bellissimo», spiegano al tavolo a lato Fabio e Sabina Carniato.

Proseguendo lungo la Restera, addentrandosi un po’ si incontra Los Lagos, dov’è possibile gustare carne alla griglia ma anche un semplice aperitivo. «Un’oasi nella città», dice la titolare Ellen Pavan, «qui davanti abbiamo il laghetto per la pesca sportiva. Sempre più giovani usufruiscono della possibilità di pescare e poi un aperitivo per concludere». Ma basta scivolare lungo il fiume, e non c’è che l’imbarazzo della scelta, L’Imbarcadero a Cendon, la trattoria al Sile a Casier, e via giù lungo l’Alzaia, in un alternarsi di natura e osterie.

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