La chiesetta di Sant’Antonio cade a pezzi: si cercano volontari per il suo restauro
Motta di Livenza, il piccolo gioiello abbandonato porta i segni dell’incuria: corsa contro il tempo per salvarlo

Un vero disastro: allarme per la chiesa di Sant’Antonio. È diroccata e potrebbe subire ulteriori crolli. Il piccolo gioiello architettonico e rurale va perdendosi e scatta la corsa contro il tempo per salvarla.
Ci sono tesori, per lo più nascosti, che stanno andando in rovina, Perché appartengono a famiglie che magari si estinguono e che lasciano ai posteri gioielli accessibili ma che non vengono più curati.
La consigliera comunale Stefania Buran ha scoperto che sta cadendo in rovina l’antica chiesa di Sant’Antonio. Si è scatenato il dibattito a Motta di Livenza.
Tutti sono affezionati a quella chiesetta, ma non hanno gli strumenti per iniziare la ristrutturazione.
«La situazione in cui versa la chiesetta di Sant’Antonio qui a Villanova è molto negativa. Sta andando in rovina. E pensare – ricorda Buran – che finché la famiglia Baradel viveva nella casa colonica vicina, quella chiesetta era una vera chicca. Ora nessuno se ne prende cura, giace abbandonata a sé stessa».
Qualcuno per il recupero avanza già qualche proposta. Una è quella di creare un gruppo di volontari, magari pensionati, e farla rivivere per darle splendore. Lanciato anche un appello a elettricisti e muratori. Prima, tuttavia, vanno contattati i proprietari dei terreni su cui sorge la chiesa.
Tempo fa, a ridosso della chiesetta è stata collocata una tabella. Recita così. La chiesa è un “oratorio, caratterizzato da dimensioni tipiche delle chiese di campagna, sorge quasi alla fine di via Fornace ed è dedicata a Sant’Antonio Da Padova.
L’edificio è costituito da due locali: uno per il culto a pianta rettangolare e di notevole altezza, con copertura in travature di legno sorrette da due capriate; l’altro da una stanza più piccola e bassa che finge da sacrestia”.
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