Montebelluna: disperato, rapina la sala slot in cui ha perso tutto

Imprenditore malato di gioco perde 310 mila euro ai videopoker, assalta il locale e poi si costituisce, condannato
Borghesi Montebelluna via Monte Grappa sala slot cinesi
Borghesi Montebelluna via Monte Grappa sala slot cinesi

MONTEBELLUNA. Una irrefrenabile febbre da gioco, tanto forte da fargli perdere al videopoker oltre 300 mila euro e indurlo a rapinare la stessa sala dove si recava ormai da mesi a giocare gli incassi della sua ditta. È la storia che emerge dal processo a carico dell’uomo che nel gennaio del 2016 prese d’assalto il Relax Win di Posmon, entrando a volto coperto, chiudendo nel bagno la responsabile del negozio dopo averla legata e averle tappato la bocca.Tutto avvenne in pochi istanti di vera paura. L’uomo, descritto come una persona di mezza età, entrò alle 10.30 del mattino armato di coltello e con una calzamaglia in testa. La giovane cinese che era all’interno della sala slot se lo vide comparire davanti all’improvviso e sotto la minaccia del coltello non fece nemmeno in tempo ad urlare. Venne costretta ad aprire la cassa, poi venne spinta nello stanzino e chiusa dentro. Il rapinatore fuggì con pochi spiccioli, ma anche alcuni documenti. Tra questi uno, forse il più importante, una “dichiarazione di debito”, un certificato con cui i giocatori si impegnano a pagare un prestito fatto per continuare a giocare quando hanno finito i soldi.

L’indagine scattò immediatamente, ma del rapinatore non c’era traccia. Il giallo venne svelato ancor prima si passassero al setaccio le immagini delle videocamere di sicurezza, poche ore dopo la rapina, quando un imprenditore del Montebellunese si presentò ai carabinieri dichiarandosi colpevole. Era stato lui a rapinare il Relax Win, era sua la “dichiarazione di debito” sparita dal cassetto del negozio, erano sue decine di migliaia di euro spese nei videopoker delle sale slot della zona, oltre 300 mila euro buttati in mesi, anni di dipendenza psicologica dal gioco. Diecimila euro li aveva spesi di recente solo al Relax Win, forse anche firmando “pagherò” pur di non smettere di giocare. A far crollare tutto e a spingerlo al folle gesto pare una spesa familiare inderogabile a cui l’uomo si era trovato davanti, e che non sapeva come affrontare avendo dilapidato il patrimonio anche dell’impresa. Resosi conto di quanto aveva perso, aveva preso un coltello dalla cucina, una calza dal cassetto della moglie ed era partito verso la sala slot.

Un racconto choccante quello fornito ai carabinieri, che non hanno potuto però evitare di formalizzare l’accusa per rapina e minacce che ha portato l’uomo ieri mattina davanti al tribunale di Treviso con il processo per rito abbreviato terminato con una condanna a tre anni ai danni dell’imprenditore che adesso, lontano dal gioco, cercherà di far pesare la sua confessione spontanea per alleggerire la pena.

 

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