Montebelluna calcio, Autosile esce allo scoperto: «Il focus non è la prima squadra»
Il titolare Marino Bortoletto: «Il presidente sarà della città. L’obiettivo è collaborare con il Treviso»

Autosile esce allo scoperto e si presenta ufficialmente come la capofila del gruppo di imprese che sta negoziando l’acquisizione del Calcio Montebelluna.
A rompere il silenzio è Marino Bortoletto, titolare dell’azienda di Villorba, che illustra i contorni del progetto di cambio di proprietà, che al momento è in mano alla Prodeco Pharma di Castelfranco. «Siamo un gruppo di amici, imprenditori e grandi amanti del calcio» spiega Bortoletto.
«Ieri abbiamo formalizzato il nostro interesse firmando la due diligence e speriamo di poter concludere l’operazione in tempi brevi».
Il cuore del progetto però sembra essere la creazione di un vivaio solido e competitivo. «Il nostro obiettivo è creare un forte settore giovanile che possa collaborare strettamente con il Treviso» continua Bortoletto.
«Se il Treviso accetterà questa sinergia, saremo ben lieti di unire le forze. In caso contrario, il vivaio del Montebelluna proseguirà il suo percorso in autonomia sotto la nostra gestione».
Autosile, così come altre realtà della cordata, sono parte del Consorzio Treviso Siamo Noi, proprietario del Treviso Calcio.
E la prima squadra del Montebelluna? «Al momento, non è questo il focus principale», chiarisce Bortoletto, «Sebbene all’interno del gruppo ci sia qualcuno interessato alla prima squadra».
Bortoletto ha voluto rassicurare l’ambiente calcistico locale. «Il gruppo è composto da persone che hanno già esperienza nel mondo del calcio. Appena l’operazione sarà conclusa, verrà nominato un presidente montebellunese». Un ruolo importante in questa trattativa sembra averlo Giovanni Catania – attuale presidente del Calcio Montebelluna e titolare di Prodeco Pharma – descritto da Bortoletto come «un’ottima persona che ha dato una valida disponibilità».
Lo scorso giovedì c’è stato un momento di incertezza: «Durante la trattativa, si è creato uno stallo che fortunatamente è stato superato», aggiunge Bortoletto che ha anche fatto luce su precedenti contatti, poco prima della mancata iscrizione alla Serie D.
«Avevamo già avuto un approccio la scorsa estate, ma in quel momento non c’erano le condizioni, soprattutto per quanto riguarda i tempi necessari per la due diligence e l’iscrizione della società. In quel periodo si erano avvicinate anche altre figure». Guardando al futuro, il titolare di Autosile non esclude l’ingresso di ulteriori partner. «Potrebbero aggiungersi altri sponsor».
Infine, il titolare di Autosile precisa la posizione del mediatore dell’operazione Stefano Frezza, vicepresidente del Consorzio Treviso Siamo Noi: «Frezza non è parte del gruppo, ci ha solo dato un mano a metterci in contatto con Prodeco».
Chiamato in causa, interviene lo stesso Frezza, ex amministratore delegato del Calcio Montebelluna che ben conosce Catania: «Ho fatto da facilitatore all’operazione», precisa.
«L’idea è di prevedere che il Montebelluna sia di appoggio al Treviso per permettere ai giovani di trovare uno sbocco e di prepararli per le categorie professionistiche. Ad oggi il vivaio è alla base della sostenibilità economica di una società sportiva. Un 15enne cresce meglio in Eccellenza che in un’under 16 di un club professionistico.
Ho illustrato l’idea anche ad Alessandro Botter (che a giorni diventerà il nuovo patron del Treviso Calcio, ndr) e a Catania. Il concetto era già stato condiviso cinque anni fa con il Consorzio, poi non si fece nulla. E ringrazio Catania perché è sempre stato corretto e chiaro sin da subito, ha lavorato per il bene esclusivo del Calcio Montebelluna».
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