Molesta la spogliarellista: a processo

ODERZO. Bella, sensuale. Tanto da fargli perdere la testa. Si è talmente invaghito di quella giovane spogliarellista romena che si esibiva al “Disco Eu” di Oderzo da farla diventare la sua ossessione. Messaggi, telefonate, veri e propri pedinamenti. Alla fine lei lo ha denunciato: l’uomo, un bellunese di 46 anni, G.D. le sue iniziali, è finito a processo con l’accusa di molestie.
Un incubo durato circa due anni, per la spogliarellista. Quel cliente si era dimostrato gentile, decisamente attratto da lei. Due chiacchiere nel locale, qualche attimo piccante dietro la tendina del privé, alla fine lui l’ha convinta a lasciargli il suo numero di cellulare. Da allora il bellunese si è fatto sempre più insistente: messaggi, telefonate, tentativi di approccio ad ogni ora. Per la ragazza, residente a Salgareda, quelle attenzioni sono diventate asfissianti, ossessive. Lui non dava segno di cedimento, anzi: il tenore dei messaggi e delle telefonate si è fatto sempre più minaccioso, violento. In più occasioni, secondo l’accusa formulata dal sostituto procuratore Gabriella Cama, l’uomo avrebbe comunicato alla ragazza passo passo i suoi spostamenti, come a dirle: so dove vai, attenta.
La giovane romena, a quel punto, ha deciso di dire «basta» e ha denunciato la situazione alle forze dell’ordine. Era il novembre del 2012, e l’atteggiamento ossessivo da parte dell’uomo si protraeva ormai da quasi due anni. Troppo, per sopportare ancora.
Ieri in tribunale a Treviso si è aperto il processo a carico del bellunese che, difeso dall’avvocato Mario Nordio del foro di Treviso, cercherà di dimostrare la propria innocenza, negando intenzioni minacciose nei confronti della lap-dancer.
Il locale di Oderzo a marzo dello scorso anno era finito al centro di un controllo della polizia amministrativa (nessuna irregolarità, tranne un’uscita di sicurezza bloccata). Quella sera un altro locale, il “Fantasy Club” di Treviso, era stato visitato dalla polizia, con un risvolto un po’ boccaccesco: durante il blitz per i controlli, clienti e ballerine presenti nei privé hanno tentato di darsi alla fuga seminudi, con i pochi vestiti che erano rimasti addosso, per sfuggire all’identificazione da parte delle forze dell’ordine.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso