Mogliano, perde alle slot e scatena la rissa: ubriaco ucraino in galera

Mogliano. Scoppia il parapiglia quando l’amica si rifiuta di finanziargli ulteriori giocate e lui la picchia. All’arrivo dei carabinieri ne ferisce uno

MOGLIANO. Ubriaco davanti alle slot machine, perde tutto, va in escandescenze, picchia con violenza l’amica e aggredisce anche i carabinieri: si sono aperte le porte del carcere di Santa Bona per un cittadino ucraino di 43 anni che lunedì sera ha seminato il panico alla Green Bet di via XXIV Maggio.

A carico di Y.K., queste le sue iniziali, pendono ora le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Attorno alle 23.30 di lunedì sera alla sala slot di Mogliano sono dovute intervenire due pattuglie dei carabinieri.

Dopo aver perso le proprie giocate alle macchinette, l’uomo aveva chiesto all’amica, una sua connazionale, i soldi per continuare la serata davanti al videopoker. Mentre lui perdeva tutto la donna, che risulta residente a Napoli e domiciliata a Mestre, era riuscita ad ottenere una piccola vincita.

L’uomo, in stato completamente alterato per l’abuso di alcool, sperava di condividere con lei il bottino e rimontare la sfortunata sessione di gioco. Al diniego della donna, Y.K. è andato su tutte le furie. Schiaffi, spintoni e calci in testa: la scena del violento pestaggio, con la malcapitata a terra, ha lasciato pietrificati gli altri clienti del locale e ha costretto uno dei titolari a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Sul posto sono sopraggiunti sia i militari della locale stazione di Mogliano sia i colleghi di Dosson. Anziché mettersi a disposizione delle forze dell’ordine, l’uomo ha opposto resistenza: c’è stata una colluttazione con i quattro militari. Uno di questi ha rimediato un calcio, riportando un’escoriazione alla tibia, guaribile in tre giorni.

Prima di essere portato in carcere l’uomo, vistosamente ubriaco, è stato visitato e sedato per alcune ore al pronto soccorso di Treviso.

Martedì mattina si è celebrato il processo per direttissima: «Il soggetto» spiega il maggiore Stefano Mazzanti della compagnia di Treviso «rimane attualmente in carcere in attesa di giudizio. Durante il procedimento i suoi avvocati hanno chiesto i termini a difesa, il processo è stato dunque fissato per il 9 aprile prossimo. In presenza del pericolo di fuga il giudice ha confermato la custodia in carcere».

L’uomo, che è risultato clandestino in Italia, rischia ora di subire il provvedimento di espulsione coatta. I fatti sono avvenuti in quello che sembrava un tranquillo lunedì sera: per gli avventori della sala slot, che hanno assistito prima al diverbio e poi alla violenta aggressione, si è trasformato in un incubo.

La sala slot di via XXIV Maggio, vicino al bar Verdi, occupa gli spazi di quella che fu la storica sede della sezione del Partito Comunista Italiano, prima, del Pds, dei Ds fino all’ultima reincarnazione del Partito Democratico, che scelse nel 2012 di non pagare più l’affitto.



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